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Israele ha ricevuto i primi quattro corpi senza vita che Hamas ha consegnato dall’inizio del conflitto. Le salme appartengono a Shiri Bibas, ai suoi due figli Ariel e Kfir, divenuti il simbolo della tragedia, e all’86enne Oded Lifshitz, rapito nel kibbutz di Nir Oz. La consegna è avvenuta nell’ambito dell’intesa sulla tregua.
Hamas accusa Netanyahu: «Responsabile della loro morte»
Dopo la restituzione delle salme, Hamas ha attaccato il governo israeliano: «Il criminale Netanyahu piange oggi i suoi prigionieri, ma è lui il responsabile della loro morte», ha dichiarato il gruppo palestinese, citato da Al Jazeera.
Hamas ha aggiunto che avrebbe preferito consegnare gli ostaggi vivi, ma che l’operazione militare israeliana ha portato alla loro uccisione: «Abbiamo fatto il possibile per preservarli e trattarli umanamente, ma il loro esercito li ha uccisi insieme ai loro rapitori».
Herzog: «Un’intera nazione con il cuore a brandelli»
Di fronte alla notizia del rientro delle salme, il presidente israeliano Isaac Herzog ha espresso il suo dolore sui social: «Agonia. Dolore. Non ci sono parole. I nostri cuori – i cuori di un’intera nazione – sono a brandelli».
Herzog ha poi aggiunto un messaggio di rammarico per le vittime e le loro famiglie: «A nome dello Stato di Israele, chino il capo e chiedo perdono. Perdono per non avervi protetto in quel terribile giorno. Perdono per non avervi riportato a casa sani e salvi».
Cerimonia militare per gli ostaggi uccisi
Dopo la consegna da parte della Croce Rossa, i corpi sono stati presi in custodia dall’esercito israeliano (IDF), che ha eseguito una breve cerimonia guidata dal rabbino capo Eyal Karim. Le salme sono state trasferite in bare avvolte nella bandiera israeliana e, dopo la lettura dei Salmi e del Kaddish del lutto, sono state trasportate all’Istituto forense Abu Kabir per l’identificazione ufficiale.
Hamas espone le bare a Khan Younis prima della consegna
La consegna delle salme è avvenuta in un contesto altamente simbolico. A Khan Younis, Hamas ha esposto quattro bare nere su un palco, circondate da striscioni con accuse a Israele di essere responsabile della morte degli ostaggi. Sulle bare erano presenti foto delle vittime e messaggi, mentre sul palco erano esposte anche munizioni che, secondo Hamas, sarebbero state usate dall’esercito israeliano.
Un convoglio della Croce Rossa ha poi ritirato le bare per consegnarle alle forze israeliane all’interno della Striscia di Gaza. La restituzione delle salme si inserisce nel più ampio contesto del cessate il fuoco temporaneo, che ha interrotto l’operazione militare israeliana iniziata dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.