Dalle 10:15 ora italiana è scattato il cessate il fuoco a Gaza. Dopo un iniziale stallo, dovuto a difficoltà logistiche. Hamas ha inviato a Israele l’elenco richiesto degli ostaggi che verranno rilasciati oggi alle 15, ora italiana. Si tratta di Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher.

L’ufficio di Netanyahu ha fatto sapere inoltre che altri 4 ostaggi in vita, 4 donne, verranno liberate fra 7 giorni. La prima fase del cessate il fuoco, al via oggi, dovrebbe durare 6 settimane: prevede il ritiro graduale delle forze israeliane dal centro di Gaza e il ritorno dei palestinesi sfollati nel nord di Gaza. L’accordo prevede che ogni giorno del cessate il fuoco sia consentito l’ingresso a Gaza di 600 camion carichi di aiuti umanitari, 50 dei quali dovrebbero trasportare carburante, e 300 di questi camion sono destinati al nord della Striscia, dove le condizioni dei civili sono particolarmente dure. I primi camion di aiuti umanitari sono entrati nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah. Lo riferisce la testata egiziana Al-Qahera Al-Akhbariya. La stessa emittente, citando il suo corrispondente, aggiunge che 160 camion di aiuti sono arrivati ai valichi di Kerem Shalom e Al-Auja.

Partito Ben Gvir lascia governo Netanyahu

Il partito di estrema destra Potere Ebraico del ministro della Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir lascia la coalizione che sostiene il governo di Netanyahu, in Israele. Il partito ha annunciato le dimissioni dei suoi ministri, in opposizione all’accordo per il cessate il fuoco a Gaza.

Migliaia di palestinesi di Gaza sfollati durante i 15 mesi di guerra hanno iniziato a tornare in ciò che resta delle loro case, a seguito dello scattare del cessate il fuoco. Nelle foto che arrivano dalla Striscia si vedono lunghe file di persone che si spostano trasportando effetti personali.

Diciannove palestinesi uccisi in un raid aereo

Diciannove palestinesi sono stati uccisi in attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, da quando il cessate il fuoco sarebbe dovuto entrare in vigore questa mattina. Israele ha affermato che la tregua non è ancora entrato in vigore perché Hamas non ha fornito i nomi degli ostaggi da rilasciare oggi, come concordato.

L’Idf afferma che i jet da combattimento stanno effettuando un’ondata di attacchi aerei nella Striscia di Gaza. Israele ha dichiarato che il cessate il fuoco che avrebbe dovuto iniziare questa mattina non è ancora entrato in vigore perché Hamas non ha fornito i nomi degli ostaggi da rilasciare oggi, come concordato.

L’entrata in vigore di un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas, inizialmente prevista alle 8:30 ora locale (le 7:30 in Italia), è stata ritardata poiché Hamas non ha ancora presentato l’elenco degli ostaggi da rilasciare durante la giornata, come richiesto da Israele. Il premier Netanyahu ha confermato che la tregua non inizierà se non riceverà la lista degli ostaggi. Hamas ha ammesso un ritardo dovuto a “motivi tecnici”. La tregua, secondo quanto annunciato dal Qatar (che è stato Paese mediatore), avrebbe dovuto iniziare questa mattina alle 8:30 locali, le 7:30 in Italia. Nel primo giorno di tregua dovrebbero essere rilasciati 3 ostaggi israeliani, tutte e tre donne, e 95 prigionieri palestinesi. Hamas doveva fornire i nomi degli ostaggi almeno 24 ore prima del loro rilascio, che sarebbe dovuto essere alle 16 ora locale di domenica, le 15 in Italia.

Idf: “Cessate il fuoco non in vigore finché Hamas non rispetta impegni”

Il portavoce dell’Idf, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha dichiarato in una conferenza stampa che l’esercito israeliano sta continuando a colpire nella Striscia di Gaza, poiché Hamas non sta rispettando l’accordo di cessate il fuoco. “Da questa mattina, Hamas non sta rispettando i suoi obblighi e, contrariamente all’accordo, non ha fornito a Israele i nomi degli ostaggi,” ha dichiarato Hagari secondo quanto riporta il Times of Israel. “Per direttiva del primo ministro, il cessate il fuoco non entrerà in vigore finché Hamas non rispetterà i suoi obblighi.” L’Idf sta continuando a colpire a Gaza, finché Hamas non rispetterà gli obblighi dell’accordo”, ha dichiarato Hagari.

Idf: “Continuiamo gli attacchi nella Striscia di Gaza”

L’esercito israeliano afferma di essere ancora operativo a Gaza, mentre la disputa con Hamas sui nomi degli ostaggi da rilasciare ritarda l’inizio del cessate il fuoco. Il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce principale dell’esercito, ha dichiarato che la tregua non inizierà fino a quando Hamas non consegnerà i nomi di tre ostaggi che verranno rilasciati domenica, facendo eco a una precedente dichiarazione del primo ministro Benjamin Netanyahu.

Hamas: “Ritardo su nomi ostaggi per ‘ragioni tecniche’”

Hamas ha attribuito il ritardo nella consegna dei nomi degli ostaggi israeliani da rilasciare a “ragioni tecniche.” In una dichiarazione ha affermato di essere impegnata nell’accordo di cessate il fuoco annunciato la settimana scorsa. Nel corso della giornata, Hamas dovrebbe rilasciare tre ostaggi in cambio di decine di prigionieri palestinesi, primo passo di un lungo processo volto a porre fine a una guerra durata 15 mesi. La prima fase del cessate il fuoco, della durata di 42 giorni, dovrebbe vedere la restituzione di un totale di 33 ostaggi da Gaza e il rilascio di centinaia di prigionieri palestinesi. La Striscia di Gaza devastata dovrebbe anche vedere un aumento degli aiuti umanitari.