Oltre 300mila palestinesi sono tornati nel nord della Striscia di Gaza attraverso il corridoio di Netzarim, recentemente riaperto dai militari israeliani. Tuttavia, la maggior parte di queste persone si trova ora senza una casa dove tornare. Secondo quanto dichiarato dal capo dell’ufficio comunicazioni del governo di Gaza all’emittente Al-Arabi, «gli sfollati devono percorrere più di otto chilometri su strade distrutte, e nel nord della Striscia non ci sono le risorse necessarie per accoglierli. Il 90% di coloro che tornano non ha più una casa. Sono arrivate solo 800 tende, ma c'è bisogno di una risposta globale e rapida alle richieste umanitarie di alloggi per gli sfollati».

Trump propone lo spostamento dei palestinesi

Nel frattempo, il presidente statunitense Donald Trump ha suggerito che i palestinesi dovrebbero lasciare Gaza per trasferirsi in Egitto o Giordania, definendo l'area un luogo segnato da violenza e instabilità. «Vorrei che vivessero in un’area senza sconvolgimenti, rivoluzioni e violenza», ha dichiarato Trump ai giornalisti sull'Air Force One. «Quando guardi la Striscia di Gaza, è un inferno da così tanti anni... Potrebbero vivere in luoghi molto più sicuri, migliori e forse più confortevoli».

Trump ha aggiunto che il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il re giordano Abdullah II avrebbero accolto con favore questa proposta: «Vorrei che al-Sisi prendesse un po’ di palestinesi. Abbiamo aiutato molto gli egiziani e sono sicuro che loro ci aiuterebbero». Tuttavia, sia Egitto che Giordania si sono opposti fermamente a questa idea, sostenendo che i palestinesi debbano rimanere nella loro terra.

Discussioni diplomatiche e corridoi umanitari

Il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, ha avuto un incontro con il re Abdullah II di Giordania per discutere l’attuazione del cessate il fuoco a Gaza, il rilascio degli ostaggi e la stabilizzazione della regione. «Gli Stati Uniti sono impegnati ad approfondire la partnership bilaterale con la Giordania, che da 75 anni contribuisce alla sicurezza e alla stabilità in Medio Oriente», ha affermato Rubio in una nota ufficiale.

Accordi e avvertimenti a Gaza

Intanto, una delegazione di Hamas è arrivata al Cairo per discutere l’applicazione dell’accordo di cessate il fuoco e lo scambio di ostaggi con Israele. Nel frattempo, l’esercito israeliano ha limitato il traffico verso il nord di Gaza alla sola strada Salah a-Din, dove i veicoli vengono sottoposti a controlli di sicurezza. Il colonnello Avichay Adraee, portavoce dell’Idf, ha avvertito: «Per la vostra sicurezza e quella dei vostri cari, vi preghiamo di obbedire alle istruzioni. Tentativi di spostarsi verso nord tramite percorsi non concordati vi espongono al pericolo».