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"L’Europa va costruita ma soprattutto va amata”. È stato questo l’appello del Vescovo di Brescia, Monsignor Pierantonio Tremolada, intervenuto ieri all’iniziativa della Cisl di Brescia a Concesio ( cittadina natale di Paolo VI) sull’Europa dei cittadini. “Bisogna lasciarsi contagiare dall’entusiasmo su cui è nata l’Europa dopo la tragedia immane della seconda guerra mondiale”, è stato il cuore del ragionamento di Tremolada. “Dobbiamo tornare allo spirito dei padri fondatori, al loro sogno di una comunità non solo economica ma anche di una Europa sociale che sappia rispettare i diritti e la dignità delle persone”. Stimolante come sempre l’intervento di Vittorio Emanuele Parsi, dell’Università Cattolica di Milano, che ha colto con preoccupazione la presenza oggi di un forte sentimento di risentimento nei confronti dell’Europa, un fenomeno analogo, quasi simile agli anni successivi alla fine della prima guerra mondiale. “Il problema è come recuperare una visione nuova della costruzione europea, guidando il cambiamento ma uscendo dalla logica delle identità nazionali', ha sottolineato Parsi, ' riequilibrando il mercato con una Europa più equa e solidale, ma soprattutto riducendo le diseguaglianze sociali. Da lì può rinascere una nuova fiducia nelle istituzioni europee'. Un concetto ripreso ieri con molta efficacia nelle sue conclusioni dalla Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan. “Abbiamo bisogna di più Europa per il nostro futuro di pace e democrazia. Essere europeisti non è uno stato d' animo ma fare delle scelte precise che possono far crescere questo processo di integrazione”. Per la leader Cisl difficilmente un singolo paese potrà affrontare da solo gli squilibri internazionali e la crescita delle diseguaglianze sociali.
“L'Europa di Maastricht e del fiscal compact non è stata percepita come un bene comune dai cittadini. C'è una strada diversa? Iniziamo ad individuarla con regole e comportamentali comuni”. Furlan ha lodato il comportamento del sindaco di Roma. “Quello che è avvenuto ieri a Roma nel quartiere di Casal Bruciato è stato sconcertante. Ha fatto bene la sindaca Virginia Raggi a portare la presenza dello Stato in quel quartiere, dove spesso le istituzioni non si fanno vedere. Fermiamoci e riflettiamo su che cosa sta diventando questo paese. C'è troppa indifferenza, l'opportunismo politico ci fa dimenticare la nostra umanità. Bisogna esorcizzare questo sentimento, non far sentire le persone sole. Lo stare insieme è un grande collante per l’Europa. Le istituzioni devono sempre essere al fianco degli ultimi e dei più deboli. Bisogna recuperare i diritti di umanità, partendo dagli ultimi, dai più deboli, dalle periferie esistenziali delle nostre città. Non ci sono cittadini di seconda classe, come ha detto giustamente oggi Papa Francesco”.