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Furbetti del cartellino Procura di Napoli ha notificato 62 avvisi di garanzia nei confronti di altrettanti dipendenti dell’ospedale Cardarelli di Napoli. Un’indagine coordinata dal pm Giancarlo Novelli con il procuratore Giovanni Melillo che ha permesso di documentare, attraverso l’utilizzo di telecamere nascoste, la truffa che i dipendenti perpetravano ai danni del nosocomio, marcando il badge all’ingresso anche per i colleghi e abbandonando il posto di lavoro a seguito della vidimazione.
L’accusa è di truffa e violazione della “legge Brunetta”. Nei video ripresi dalle telecamere installate dai poliziotti nei pressi del dispositivo marcatempo si vede anche un giovane tra 12 e i 13 anni, che indossa un cappellino di colore scuro, figlio di una dipendente del Cardarelli, che “timbra” il badge per conto della madre.
Tra gli indagati figurano anche due medici: uno in servizio in pneumologia e l'altro in oncologia. In quest'ultimo reparto, mediamente, mancavano 8- 9 dipendenti al giorno. Una situazione, è stato sottolineato dagli investigatori, che ha reso quella sezione molto meno efficace. Sguarnito, o quasi, è risultato anche il reparto centralinisti. Tra gli indagati anche un sindacalista e il consigliere di un Comune del napoletano.
Cardarelli al centro delle indagini L'inchiesta - che riguarda gli anni tra il 2014 e il 2017 - prende spunto da un'altra attività investigativa, che risale a qualche anno fa, incentrata sulla turnazione autonoma dei lavoratori del centralino del Cardarelli. I dipendenti passavano nel rilevatore di presenze 2- 3 badge alla volta. Talvolta entravano in servizio mentre in altre occasioni abbandonavano il posto di lavoro.
Tra gli indagati anche un uomo, consigliere comunale all'epoca dei fatti in un popoloso centro del Napoletano: quest'ultimo solo tra il 19 luglio e il 27 settembre 2018, ha timbrato per i colleghi quasi 30 volte. Più o meno nello stesso periodo una donna dipendente del Cardarelli ha timbrato il badge del marito, anch'egli dipendente dello stesso ospedale, per ben 24 volte.
«La musica è cambiata. Non solo andremo a scovare ogni episodio del genere, io chiedo per questi farabutti il licenziamento immediato - ha commentato il ministro della Salute, Giulia Grillo - Nessuna tolleranza coi farabutti del cartellino che prendono in giro lo Stato, rubano lo stipendio e vengono meno ai loro doveri verso chi sta male. Fuori i disonesti dalla sanità».