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Le intenzioni del nuovo direttore di Raidue Carlo Freccero sembravano le migliori possibili. Ad iniziare da una sorta di contro editto Bulgaro - come lo ha definito il Fatto quotidiano - per riportare nella tv di Stato Daniele Luttazzi, allontanato da viale Mazzini, quando al governo c’era Berlusconi nel 2001, e mai più rientrato. «Che servizio pubblico sarebbe altrimenti? È finita - ha spiegato Freccero l’era di Berlusconi e di Renzi, ci mancherebbe che questa nuova epoca proibisse la satira».
Queste le parole pronunciate in una conferenza stampa fiume giovedì per presentare la nuova programmazione del secondo canale. Ma - come hanno fatto notare diversi esponenti del Pd nel momento stesso che faceva questo proclama, annunciava la fine della striscia quotidiana del duo comico Luca e Paolo ( Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu) Quelli che dopo il Tg. Al suo posto andrà una striscia di informazione, ma per il deputato Pd, Andrea Romano, il vero motivo della scelta è da ricercare nell’imitazione fatta dal duo del ministro delle Infrastrutture. La loro colpa scrive su twitter - è quella «di averci fatto ridere su Toninelli. Una gag straordinaria, da rivedere prima che l’epurator Freccero la tolga anche dal web».
Parole durissime riprese anche da un altro piddino, segretario della commissione vigilanza Rai, Michele Anzaldi: «Con lo specchietto delle allodole di Luttazzi in realtà Freccero elimina la satira. Non c’è solo il caso di Luca e Paolo, che pagano per l’imitazione di Toninelli. È grave anche lo spostamento di Enrico Lucci in seconda serata». E per la dem Alessia Morani è tutta la programmazione «sovranista» da mettere sotto accusa: «Il buongiorno di Freccero: epurati Luca e Paolo, sfrattato Costantino della Gherardesca, smembrato il programma Nemo ». Paolo Kessisoglu, che insieme a Luca conduce anche il programma sportivo della domenica pomeriggio, smorza i toni, ma non l’allarme: «Parlare di epurazione mi pare esagerato perché siamo ancora su Raidue con Quelli che il calcio. Ma certo ci chiediamo il perché della chiusura di una striscia quotidiana con ascolti in salita e non in discesa. Ancora nessuno ci ha detto niente, ma può capitare». Anche Costantino della Gherardesca smorza i toni e rifiuta il ruolo di vittima. «Nessuna epurazione», dice. «Ma se in Rai non mi vogliono, esistono altre tv».
La striscia quotidiana di Luca e Paolo affronta temi di attualità anche politica ma con uno sguardo ironico e con il supporto di un altro comico d’eccezione come Ubaldo Pantani. Tra le sue imitazioni più riuscite quella di Rocco Casalino, portavoce del presidente Conte. Nessun riguardo, come è giusto che sia, nei confronti del governo, a prescindere da chi lo guidi. Sarebbe stato logico continuare su questa strada, visto il successo crescente del programma. Insomma, il dubbio che si tratti, se non di una epurazione, di una censura c’è tutto. Anche perché Freccero in qualche modo aveva annunciato che il contro editto avrebbe avuto un sapore di vendetta. Il suo non è un semplice ritorno in Rai, ma una resa dei conti con chi lo aveva a sua volta “epurato” e confinato a Rai4, lontano dai fermenti della tv pubblica più vista e più produttiva.
Alla notizia del ritorno di Luttazzi in Rai ( pare comunque in autunno), Sabina Guzzanti ha gioito. «Non torneremo a essere un Paese normale, ma il fatto che ci possa essere una televisione libera e che la cultura possa tornare a respirare aiuta tutto il resto». Chissà cosa dirà ora leggendo la notizia su Luca e Paolo...