Papa Francesco ha saputo interpretare i drammi e le contraddizioni del nostro tempo, ponendo al centro del suo magistero la dignità della persona, la difesa dei diritti degli ultimi e la ricerca di una pace autentica e duratura. La sua attenzione verso i più fragili, verso i dimenticati, verso chi vive ai margini della società e nelle pieghe spesso invisibili delle ingiustizie, ha rappresentato una guida morale imprescindibile, capace di ispirare anche il mondo giuridico e le professioni legate alla tutela dei diritti. Il suo invito costante alla misericordia, alla fratellanza e alla solidarietà ha saputo scuotere le coscienze e aprire spazi di riflessione autentica sul significato della giustizia, ben oltre la mera applicazione delle leggi.

In questo spirito, il Consiglio Nazionale Forense esprime «profondo cordoglio per la scomparsa di Papa Francesco. Con il suo instancabile impegno, Papa Francesco ha testimoniato al mondo il valore della giustizia, della solidarietà e della difesa dei diritti degli ultimi, richiamando costantemente all’importanza di un’umanità fondata sul rispetto, sulla dignità e sulla pace. I suoi insegnamenti continueranno a essere guida e ispirazione per chi opera nella tutela dei diritti e nella costruzione di una società più giusta».

Anche l'Unione delle Camere penali italiane, nell’esprimere cordoglio per la morte di Papa Francesco, ne ricorda «la vicinanza agli ultimi e a tutte le persone private della libertà e il suo monito di come nella giustizia terrena “i fili del bene si intreccino con quelli del male”. La sua reiterata richiesta di un gesto di clemenza per i carcerati è rimasta del tutto inascoltata. Papa Francesco aveva per questo voluto aprire una Porta Santa proprio nel carcere di Rebibbia facendo si che quella porta fosse il simbolo della speranza. Questo giovedì Santo, nel pieno della sofferenza fisica, non aveva rinunciato alla sua visita ai detenuti di Regina Coeli. Anche per questo suo ultimo gesto i penalisti italiani lo ricordano a tutti coloro che hanno dimenticato il valore universale della dignità della persona».

Cordoglio espresso anche dalla presidente del Consiglio di presidenza della Giustizia Tributaria, Carolina Lussana, anche a nome di tutto il Cpgt. «Ho appreso con commozione la notizia della sua scomparsa, avvertendo il grave vuoto che si crea in tutti coloro che hanno ammirato il coraggio del suo magistero, rivolto in particolare ai più poveri e agli emarginati. Ho sempre apprezzato iI suo appello alla solidarietà e alla giustizia sociale. L'eredità spirituale che ci ha lasciato dovrà essere da stimolo ad operare con rinnovato rigore, trasparenza e senso di responsabilità, con l'impegno di tradurre in fatti concreti il suo insegnamento di carità e giustizia».