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Giace, accarezzato soltanto dalle onde, sul bordo di un gommone alla deriva al largo della Libia. È il cadavere di un uomo di carnagione chiara, indossa soltanto dei pantaloncini consumati dalla benzina, dal sole e dal sale. L’elicottero Seabird della Ong tedesca Sea Watch lo ha fotografato quattro volte negli ultimi quindici giorni. È sempre lì, martoriato dai pesci e bruciato dal calore, e nessuno se ne prende cura. La foto è stata pubblicata per la prima volta il 30 giugno su twitter da Sea Watch Italy, e da quel punto a ripetizione l’elicottero passa sopra il gommone e fotografa la stessa scena. Probabilmente l’uomo è vittima di uno dei naufragi avvenuti tra il 29 e il 30 giugno, quando la Mare Jonio salvò circa 80 persone ma altre persero la vita. “Le guardie costiere di Italia, Libia e Malta hanno ignorati i quattro avvertimenti sulla presenza del corpo in mare inviati dall’elicottero, nessuno vuole dargli una degna sepoltura”, ha denunciato la Caritas di Roma. L’immagine, che ricorda quella del piccolo Aylan, ritrovato cadavere sul bagnasciuga di Bodrum, in Turchia, nel 2015. Ma questa volta l’indignazione suscitata dalla foto scattata dall’alto s’intreccia con la politica, perché se ne è iniziato a parlare proprio mentre la Camera si apprestava a rifinanziare gli aiuti italiani alla Guardia Costiera libica, che per molti significano sostegno a chi tiene i migranti chiusi nei lager a pochi metri dalle spiagge. La risoluzione di maggioranza nell’ambito del voto sulle missioni internazionali ha ottenuto 401 sì, 23 no e 2 astensioni. Italia Viva e Leu non hanno partecipato al voto mentre il centrodestra ha votato con la maggioranza. Il deputato di Leu Erasmo Palazzotto ha inoltre presentato una risoluzione contraria al rifinanziamento della guardia costiera libica, firmata da 22 deputati. Tra gli altri anche i dem Laura Boldrini, Giuditta Pini e Matteo Orfini, oltre ad esponenti del Movimento 5 stelle, di Leu, e Riccardo Magi di +Europa. “Qualche anno fa avremmo potuto far finta di non sapere – ha detto l’ex presidente del Pd annunciando il suo voto contrario al governo – ma finanziare oggi i libici significa dare soldi a chi uccide, stupra e tortura”. Pini ha invece sottolineato come l’Assemblea nazionale del partito avesse espressamente dato parere contrario al rinnovo dei finanziamenti e per questo ha votato contro, “rispettando il parere dell’Assemblea e dell’Onu”. E c’è chi ha fatto espressamente riferimento alla foto del migrante al largo della Libia, come Gennaro Migliore: “Quella foto ci dice che è il momento di cercare nuove soluzioni, non protrarre quelle che si sono rivelate fallimentari”, ha detto annunciando la non partecipazione al voto di Italia Viva.