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«Mi rendo conto che siamo di fronte a una prova difficile. Ma so anche che supereremo questo momento se tutti quanti ci impegniamo a collaborare. Lo abbiamo già fatto, ma ora dobbiamo farlo ancora di più. E nessuno deve pensare che questi provvedimenti siano frutto di qualche manovra politica: si tratta di misure necessarie. Basta guardare cosa sta succedendo ancora in Cina: lì le limitazioni non sono state revocate e se il presidente della seconda potenza economica mondiale, Xi Jinping, parla di un evento sanitario mai visto nella storia del suo Paese vorrà pur dire che ci troviamo di fronte a un fatto enorme? Altrimenti verrebbe anche a me da chiedermi perché devo dormire da giorni qui a Palazzo Lombardia». Ad affermarlo, in un’intervista al "Corriere della Sera", è il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana. «Sono tornato a casa soltanto due sere - ha raccontato - ma devo dire che qui ho ricevuto omaggi gastronomici che a casa mi sarei sognato, tra pasticcini delle Eolie e piatti napoletani e lombardi. E poi, proprio questa sera, ho potuto godermi da quassù un tramonto degno delle parole del Manzoni sui cieli di Lombardia. Ma mi manca tanto l’aria aperta e se tutto continua ad andare bene tra pochi giorni potrò tornare anch’io a passeggiare tra i miei boschi del Campo dei fiori. Intanto, però, continuo a lavorare rispettando tutte le prescrizioni dell’Istituto superiore di sanità: mi lavo le mani con frequenza, indosso la mascherina, mantengo le distanze dalle altre persone». Secondo Fontana, «a Roma qualcuno non ha capito bene la situazione o quantomeno l’ha capita con un certo ritardo. Noi abbiamo sempre cercato di rendere chiaro il quadro, con numeri, dati scientifici e proiezioni, ma non ci hanno creduto». A Roma, aggiunge il governatore, «mi pare che se ne discuta con maggiore serenità, dal momento che fino a qualche giorno fa l’unico vero problema era la mascherina indossata in diretta dal presidente della Regione Lombardia, mentre oggi quel gesto sarebbe probabilmente commentato molto diversamente. Anche nella società lombarda c’è una chiara percezione della situazione - assicura Fontana - Noi ci stiamo impegnando al massimo per fornire risposte: siamo concentrati nella ricerca di posti letto in terapia intensiva, di personale sanitario, di ventilatori e di strumenti di tutela individuale come le mascherine, perché se non le compriamo noi non ce le fornisce nessuno».