Un uomo di 50 anni, Marcelo Arruda, è morto in Brasile a seguito di uno scontro a fuoco, nato apparentemente per motivi politici, con una guardia carceraria, Jorge Josè da Rocha Guaranho. Sabato sera, Arruda stava celebrando il suo 50esimo compleanno in un salone privato a Foz do Iguacu, città al confine con Argentina e Paraguay, allestito con simboli di campagna elettorale in favore dell’ex presidente Inacio Luiz Lula da Silva. Verso le 23, come riferiscono i partecipanti alla festa, Guaranho si è avvicinato all’ingresso del locale inneggiando al presidente Jair Bolsonaro. Il festeggiato, attivista del Partito dei lavoratori (Pt), è uscito e ha allontanato l’agente penitenziario, lanciando poi un sasso sulla macchina. Di lì a poco Guaranho è tornato nel locale con una pistola in mano e, nonostante l’intervento della moglie di Arruda, ha iniziato a sparare verso il festeggiato. Questi, che nel frattempo si era procurato a sua volta un’arma, ha avuto il tempo di rispondere e colpire per tre volte Guaranho, ora ricoverato in condizioni gravi nell’ospedale locale. L'episodio, interamente testimoniato dalle immagini delle telecamere di sicurezza esterne ed interne al locale, aumenta il peso del dibattito politico interno in vista delle presidenziali di ottobre. «Il nostro compagno Marcelo Arruda stava festeggiando i suoi 50 anni con la famiglia e gli amici, in pace, a Foz do Iguacu», ha scritto Lula in un messaggio pubblicato sul proprio profilo Twitter. «La sua festa aveva come tema il Pt e la speranza nel futuro. Con l’allegria di un padre che aveva appena avuto un’altra figlia», ha aggiunto l’ex presidente chiedendo inoltre «comprensione e solidarietà per i familiari di Guaranho, che hanno perso un padre e un marito per un discorso di odio provocato da un presidente irresponsabile». «Abbiamo bisogno di democrazia, dialogo, tolleranza e pace», ha concluso.