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Giorno del Ricordo per onorare la memoria delle vittime delle Foibe apertura della mostra a palazzo Marino
Nel Giorno del Ricordo, l'Italia ha commemorato le vittime delle Foibe e il dramma dell’esodo giuliano-dalmata con numerose cerimonie ufficiali e iniziative in tutto il Paese. Tuttavia, la giornata è stata segnata da atti vandalici e scritte oltraggiose su monumenti e targhe commemorative, suscitando indignazione da parte del mondo politico e della società civile.
Vandalismi a Torino e Trieste: l’indignazione delle istituzioni
A Torino, davanti alla targa in memoria dell'Esodo e delle Foibe in Corso Cincinnato, sono apparse scritte offensive, poco dopo la fiaccolata organizzata dal comitato Torino Ricorda. Un episodio simile si è verificato a Trieste, nei pressi della Foiba di Basovizza.
A denunciare questi atti sono stati Maurizio Marrone, assessore regionale all’Emigrazione, e Augusta Montaruli, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: «Abbiamo camminato per le strade del Villaggio Santa Caterina insieme a centinaia di esuli e cittadini per la tradizionale fiaccolata in onore dei martiri delle foibe. Oltraggiare la targa degli esuli del Villaggio Santa Caterina non significa solo calpestare il ricordo delle vittime, ma offendere l'intera nazione».
Hanno poi condannato la gravità dell’accaduto: «Ciò che è successo a Torino e alla Foiba di Basovizza è un atto inaccettabile, che non deve restare impunito. Speriamo che i responsabili, nostalgici delle bande rosse di Tito, possano essere identificati al più presto».
Altri atti di vandalismo a Cagliari e Roma
Anche a Cagliari, nei pressi del Parco Martiri delle Foibe in via San Lucifero, è apparsa una scritta offensiva contro la memoria delle vittime. La senatrice di Fratelli d’Italia Antonella Zedda ha chiesto un intervento immediato: «Cagliari non è questo. Un gesto simile deve essere condannato con fermezza. Chiedo al sindaco Massimo Zedda di far pulire immediatamente la parete».
A Roma, durante una commemorazione nel Municipio XIV, la senatrice Lavinia Mennuni (FdI) ha denunciato l’imbrattamento della targa dedicata alle vittime delle Foibe: «Un atto vandalico indegno che conferma quanto ancora oggi una certa sinistra antitaliana tenti di offendere il martirio degli infoibati e le sofferenze degli esuli».
Messaggi di ricordo e commemorazioni ufficiali
Nonostante gli attacchi vandalici, in tutta Italia si sono svolte commemorazioni istituzionali e iniziative in ricordo delle vittime.
Durante il match Lazio-Monza, i tifosi della squadra biancoceleste hanno esposto allo Stadio Olimpico uno striscione con la scritta: "Onore ai martiri delle Foibe", mentre a Giulianova un’altra scritta oltraggiosa è comparsa davanti alla Sala Buozzi, dove si sarebbe tenuto un evento dedicato alla memoria dell’esodo giuliano-dalmata.
Il senatore Etelwardo Sigismondi (FdI) ha condannato l’episodio: «Questo ennesimo sfregio alla memoria nazionale dimostra quanto sia ancora necessario difendere il Giorno del Ricordo, istituito per conservare la memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo».
Anche a Napoli, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, si è ricordata la storia del Rione Badessa, noto come il Rione dei Profughi, dove nel 1952 trovarono accoglienza circa 400 famiglie provenienti dall'Istria e dalla Dalmazia. «Napoli dimostrò grande umanità accogliendo gli esuli, mentre in altre parti d’Italia furono accolti con freddezza», ha ricordato Mario Bortone, responsabile del Comitato 10 Febbraio.
Le parole delle istituzioni
Numerosi rappresentanti delle istituzioni hanno ribadito l’importanza di preservare la memoria delle Foibe. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha sottolineato: «È un dovere istituzionale e morale commemorare chi ha sofferto e ha pagato con la vita o con l'esilio il prezzo dell'odio e dell'intolleranza».
Il Presidente della Camera Lorenzo Fontana ha dichiarato: «Ricordare significa rendere omaggio ai nostri connazionali e a chi ha subito ingiustizie e sofferenze indicibili sotto il peso della dittatura comunista». Il ministro Francesco Lollobrigida ha ribadito l’importanza di una memoria condivisa: «Ogni 10 febbraio il nostro impegno si rinnova affinché nessuno possa strappare pagine dalla storia nazionale».
Anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha voluto commemorare le vittime: «Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio a chi ha sofferto e a chi ha subito l'esodo giuliano-dalmata. Ricordare è un dovere di verità e giustizia».
Il leader di Italia Viva Matteo Renzi ha definito l’eccidio una «vera e propria pulizia etnica», mentre il vicepremier Matteo Salvini ha accusato la sinistra di aver per anni negato questa tragedia: «In migliaia furono trucidati, centinaia di migliaia costretti all’esodo. Ancora oggi c’è chi tenta di riscrivere la storia, ma la memoria di quegli innocenti non può essere cancellata».
Anche il leader della Cisl Luigi Sbarra ha condannato i vandalismi: «Gravissimo e inaccettabile l'atto vandalico alla Foiba di Basovizza. Il rispetto per la storia deve essere un patrimonio comune, senza ambiguità».