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Secondo un'analisi di Fitch Ratings, i dazi statunitensi non influenzeranno direttamente i profili di credito dei Paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo (CCG), poiché le esportazioni verso gli Stati Uniti sono minime. Tuttavia, il calo dei prezzi del petrolio potrebbe danneggiare le economie della regione, poiché la spesa pubblica, tradizionalmente legata ai ricavi petroliferi, è un motore cruciale dell'attività economica e del settore bancario. Fitch ha infatti rivisto al ribasso le previsioni di crescita globale, avvertendo che un ulteriore abbassamento dei prezzi del greggio, insieme alla debolezza della domanda globale, potrebbe ridurre le entrate statali dei Paesi del CCG, influenzando negativamente anche i prestiti bancari.
Gli analisti evidenziano il rischio di un peggioramento delle condizioni creditizie per le aziende dei settori più colpiti dai dazi. I costi operativi più alti, un'inflazione crescente e l'incertezza sui tassi di interesse potrebbero compromettere la redditività e i flussi di cassa, aumentando il rischio di credito e i crediti problematici. Nonostante la solidità del settore bancario del CCG, che ha beneficiato degli elevati profitti petroliferi, Fitch considera il Bahrain il Paese più vulnerabile, a causa delle sue finanze pubbliche fragili e dell'alto debito. Il rating sovrano del Bahrain, fissato a B+, lo rende particolarmente sensibile a un calo dei prezzi del petrolio.
Le prospettive per gli altri Paesi del Golfo rimangono più stabili, grazie a un rating sovrano più elevato e una maggiore flessibilità finanziaria, come nel caso degli Emirati Arabi Uniti e dell'Arabia Saudita, che si distinguono per un ambiente operativo bancario solido. Questi Paesi, pur essendo soggetti ai dazi statunitensi, beneficiano dell'esenzione per i principali esportatori di energia, sebbene settori come l'alluminio, la manifattura e il tessile possano subire pressioni.
In generale, l'incertezza commerciale e la riduzione della spesa pubblica sono fattori che costituiscono rischi macroeconomici significativi per tutta la regione. Fitch ha anche ridotto le previsioni di crescita globale, tagliando la crescita mondiale di 0,4 punti percentuali per il 2025 e di 0,5 punti per la Cina e gli Stati Uniti.
L'escalation della "guerra commerciale globale", innescata dai dazi imposti dal presidente Donald Trump, ha un impatto negativo sui flussi commerciali, con effetti devastanti a breve termine.