I CORPI FATTI A PEZZI E AVVOLTI CON NYLON E NASTRO ISOLANTE

Le ossa ritrovate nelle tre valigie abbandonate nel campo tra la superstrada Firenze- Pisa- Livorno, vicino al carcere di Sollicciano, erano “imballate” con nylon, nastro isolante e anche un piumino. È quanto trapela da fonti investigative. Si tratterebbe di un uomo e di una donna. Tra le tracce emerse, un tatuaggio, non ancora decifrato, sull'avambraccio dell'uomo, che era di carnagione chiara e di età tra i 40 e i 60 anni. È' stato ucciso con una coltellata alla gola. Sulla vicenda indaga il pubblico ministero Ornella Galeotti. Ogni pista rimane aperta anche per quanto riguarda il movente. Inoltre, i due corpi erano stati scomposti: nel secondo bagaglio ritrovato c’era infatti una gamba del corpo femminile, e un’altra gamba è stata ritrovata nel terzo: il riconoscimento è avvenuto grazie allo stesso calzino a righe. Ieri è stata eseguita l'autopsia sui resti della donna. Sarebbe stata picchiata brutalmente. In particolare, da quanto appreso, sarebbero stati rilevati più colpi al volto e alla testa, la frattura dell'osso ioide e quella di più costole. Sarà comunque il dna a permettere il totale riconoscimento dei cadaveri.

Una delle ipotesi più accreditate è quella secondo la quale potrebbe trattarsi di due coniugi albanesi, spariti da Scandicci a novembre del 2015. Erano venuti in Toscana per far visita a un figlio, detenuto nel carcere di Sollicciano. All’epoca la figlia della coppia si rivolse alla trasmissione “Chi l'ha visto”, ma non aveva avuto più dei genitori, dopo l'ultima telefonata da Scandicci, dove avevano trovato un appartamento in affitto per il loro soggiorno.