Sempre più italiani si rivolgono al numero bianco dell'Associazione Luca Coscioni per ricevere informazioni sul fine vita. Negli ultimi 12 mesi, il numero di richieste è salito a 15.559, con una media di 43 richieste al giorno. Questo rappresenta un incremento del 28% rispetto al 2022.

L'associazione ha sottolineato come l'interesse per eutanasia e suicidio medicalmente assistito sia in costante crescita, con 3.302 scambi di informazioni (9 richieste al giorno), segnando un aumento del 43% rispetto all'anno precedente. Anche le richieste relative all'interruzione delle terapie e alla sedazione palliativa profonda sono aumentate del 27%, con 823 scambi registrati.

Il sondaggio

Secondo un recente sondaggio commissionato dall'Associazione Luca Coscioni a Swg, l'84% degli italiani è favorevole a una legge che regoli l'eutanasia. Questo sostegno attraversa tutte le divisioni politiche tradizionali: l'83% degli elettori di Fratelli d'Italia e di Forza Italia, e il 77% degli elettori della Lega appoggiano la regolamentazione.

Anche le opposizioni mostrano un pieno supporto: il 92% degli elettori del PD, il 94% di Alleanza Verdi e Sinistra, l'88% di M5S, il 96% di Più Europa e l'89% di Azione-Italia Viva. La regione con il maggiore sostegno è il Centro Italia (91%), seguita dal Nord Ovest (85%), dalle Isole (84%), dal Nord Est (83%) e infine dal Sud (80%).

Le dichiarazioni di Cappato

Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni, ha commentato i risultati del sondaggio: «I risultati del sondaggio ci confortano nella nostra lotta, ma non ci stupiscono, perché sono in linea con tutte le altre rilevazioni sul tema. Sono l'ennesima conferma della distanza che esiste, e che si allarga sempre più, tra una realtà sociale sempre più significativa – quella di chi ha la vitale urgenza di poter decidere sull'interruzione della propria insopportabile sofferenza – e un establishment partitico sempre più autoreferenziale e terrorizzato anche soltanto dal discutere del tema».

La Corte Costituzionale

Nei prossimi giorni, la Corte costituzionale si esprimerà nuovamente sul tema del suicidio medicalmente assistito. La Corte aveva già stabilito, nel caso di Dj Fabo, che per accedere legalmente all'aiuto medico alla morte volontaria, la persona deve possedere determinati requisiti: capacità decisionale libera e consapevole, patologia irreversibile, sofferenze intollerabili e dipendenza da trattamenti di sostegno vitale. La nuova pronuncia dei giudici riguarderà il requisito del "trattamento di sostegno vitale", che ha sollevato interpretazioni ambigue e potenziali effetti discriminatori. Molti italiani, infatti, sono costretti a recarsi in Svizzera per accedere al suicidio assistito.

Altri casi

In attesa della sentenza della Corte, il Tribunale di Milano ha sollevato una nuova questione di legittimità costituzionale riguardante altri due casi, una paziente oncologica terminale, e un malato di Parkinson, che sono stati accompagnati in Svizzera da Marco Cappato. Il Tribunale ha rinviato gli atti alla Consulta per una nuova valutazione. Questa azione sottolinea ancora una volta la necessità di una regolamentazione chiara e accessibile per il fine vita in Italia, evitando che i pazienti debbano ricorrere a soluzioni estreme all'estero. Ma c’è anche il caso di Massimiliano.