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Vittorio Feltri durante il Consiglio Regionale della Lombardia
Durante la trasmissione radiofonica “La Zanzara” del 28 novembre, Vittorio Feltri, giornalista e consigliere regionale per Fratelli d’Italia, ha pronunciato dichiarazioni che hanno sollevato un’ondata di polemiche. Parlando delle periferie milanesi e della morte del giovane Ramy Elgaml, Feltri ha definito i musulmani come appartenenti a una «razza inferiore» e ha aggiunto: «Gli sparerei in bocca».
Le frasi, ritenute offensive e razziste, hanno scatenato una reazione trasversale nel panorama politico e civile, sollevando interrogativi sull’uso del linguaggio pubblico e sul ruolo di chi ricopre incarichi istituzionali.
Reazioni politiche e richieste di dimissioni
Le parole di Feltri sono state duramente condannate dal Partito Democratico. Tatjana Rojc, esponente della minoranza slovena in Italia, ha accusato Feltri di evocare ideologie che hanno portato a guerre e stermini nel Novecento. Anche Pierfrancesco Majorino, capogruppo PD in Consiglio regionale, ha definito le dichiarazioni «abominevoli» e ha richiesto le dimissioni immediate di Feltri, invitando leader come Giorgia Meloni a prendere le distanze.
Dure anche le parole di Alessandro Capelli, segretario metropolitano del PD a Milano, che ha sottolineato come Milano sia una città inclusiva e pacifica, ribadendo che islamofobia e incitazioni all’odio non saranno tollerate.
La posizione di Fratelli d’Italia
Fratelli d’Italia ha preso le distanze attraverso i consiglieri regionali Maira Cacucci e Matteo Forte, definendo «inaccettabili» le affermazioni di Feltri. Entrambi hanno ribadito il rispetto dei valori costituzionali e il loro impegno per soluzioni inclusive e rispettose.