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«L’operato della polizia è stato ineccepibile. Credo che altri avrebbero dovuto non consentire che si arrivasse a quel punto». Il capo della polizia Franco Gabrielli non ha dubbi: gli incidenti alla manifestazione dei lavoratori di Roma Metropolitane, durante la quale è rimasto ferito anche il deputato Leu Stefano Fassina, non sono una responsabilità della polizia. A sbagliare, ha detto a margine del “Festival delle città”, sarebbe stato invece il delegato dell’assessore Gianni Lemmetti, che ha forzato il cordone dei manifestanti facendosi scortare dalle forze dell’ordine, provocando, dunque, i disordini. Per Gabrielli, infatti, «forse se non fosse entrato non avrebbe creato i problemi successivi». Ma la colpa è anche dei manifestanti, secondo il capo della polizia. «Chi manifesta deve sempre porsi nella condizione di manifestare pacificamente il proprio pensiero - ha sottolineato - Chi veste una divisa e chi rappresenta un’istituzione, credo che dovrebbe essere portatore di un rispetto non solo per la persona ma anche per quello che rappresenta». Gabrielli ha poi parlato dei dati relativi alla criminalità, dati «incontrovertibili», che registrano un trend in calo dei reati da 10 anni. Ma c'è anche «un aumento degli stranieri coinvolti tra arrestati e denunciati», ha spiegato. Nel 2016, su 893mila persone denunciate e arrestate, il 29,2 per cento era costituito da stranieri, percentuale che è andata progressivamente aumentando, fino al 32 per cento del 2019. Tra gli argomenti trattati anche quello dell’immigrazione, un campo caratterizzato da una vacatio legis sulle modalità di accesso lecito. Per evitare il degrado, «è necessario costruire percorsi di integrazione». E in tema di rimpatri, «si fanno se ci sono forti e strutturati accordi con i paesi di origine». Per quanto riguarda le multe alle ong, «io non sono d’accordo, ma è una questione che attiene al mio foro interno. Liquidare in maniera negativa un impianto normativo per alcune norme credo però non sia corretto».