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Marco Cappato Elena Svizzera
Marco Cappato è entrato nella caserma dei carabinieri di via Fosse Ardeatine a Milano per autodenunciarsi per il reato di aiuto al suicidio dopo avere aiutato Elena, una donna malata di cancro in stadio terminale, a morire in Svizzera. Prima di entrare nella caserma dei carabinieri per autodenunciarsi, Marco Cappato ha spiegato il senso della nuova battaglia: far riconoscere il diritto all’aiuto al suicidio anche per i malati che non sono tenuti in vita da «trattamenti di sostegno vitale». «Ai carabinieri dirò che senza il mio aiuto Elena non sarebbe potuta giungere in Svizzera e aggiungerò che aiuteremo anche le altre persone nelle sue stesse condizioni che ce lo chiederanno - queste le parole del tesoriere dell’associazione Luca Coscioni -. C’è una discriminazione insopportabile tra malati che sono attaccati alla macchine e quelli che non lo sono». Il caso di Elena non rientra tra quelli contemplati dalla Corte Costituzionale in tema di suicidio medicalmente assistito. La donna non era tenuta «in vita da trattamenti di sostegno vitale», uno dei quattro requisiti previsti dalla Consulta nel 2019 pronunciandosi sul caso Cappato - Dj Fabo.