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Arvin Ghahremani
In Iran, il regime ha eseguito la condanna a morte di Arvin Ghahremani, cittadino ebreo iraniano accusato di omicidio. La ONG Iran Human Rights, con sede a Oslo, ha denunciato l’esecuzione e sottolineato che "l’antisemitismo istituzionalizzato nella Repubblica islamica ha avuto un ruolo cruciale nell’esito del processo". L’esecuzione di Ghahremani è avvenuta in un clima di tensione tra Iran e Israele, aggravato dal contesto di minacce reciproche.
Le accuse dell’Iran a Arvin Ghahremani
Secondo Mahmood Amiry-Moghaddam, direttore della ONG, «la Repubblica islamica ha condotto questa esecuzione in modo controverso, con difetti significativi nel processo giudiziario». Arvin Ghahremani, arrestato a soli 18 anni, aveva ricevuto la pena capitale dopo essere stato accusato di omicidio intenzionale durante una rissa. L’esecuzione è avvenuta nel carcere centrale di Kermanshah, dove Ghahremani ha trascorso gli ultimi anni di vita in attesa di un'ultima possibilità di perdono.
Il sito Mizanonline.ir, affiliato alla magistratura iraniana, ha riportato che Ghahremani, 23 anni al momento dell’esecuzione, è stato condannato per aver accoltellato più volte un uomo nel 2022, fuori da una palestra di Kermanshah, a seguito di una disputa su una somma di denaro prestata. La Corte suprema iraniana ha confermato la pena all’inizio del 2023, dopo che il tentativo dei familiari e degli avvocati di ottenere il perdono dai parenti della vittima si è rivelato vano.
La “qisas”, principio della giustizia penale islamica che prevede una punizione “occhio per occhio”, ha giocato un ruolo chiave nel caso. Nonostante gli sforzi della difesa per evitare la condanna, i familiari della vittima hanno richiesto la pena massima, senza concedere la possibilità di risparmiare Ghahremani dalla forca.
Alta tensione tra Iran e Israele
La situazione della minoranza ebraica in Iran è critica: con una popolazione complessiva di circa 85 milioni di abitanti, l’Iran conta oggi solo circa 20mila ebrei, molti dei quali hanno scelto di emigrare dopo la Rivoluzione islamica del 1979. In passato, le autorità iraniane hanno arrestato e processato cittadini ebrei con l’accusa di spionaggio, aumentando la percezione di un clima ostile verso questa minoranza. La predominanza sciita e l’influenza dei religiosi intransigenti alimentano un rigido controllo sociale, che spesso sfocia in discriminazioni contro le minoranze religiose, come quella ebraica.