Alle 20 sono stati diffusi i risultati preliminari del primo turno delle elezioni legislative in Francia. Secondo le prime stime degli istituti di sondaggio, l'alleanza di destra con il Rassemblement National è in netto vantaggio nel primo turno delle storiche elezioni legislative che potrebbero aprire le porte del potere all'estrema destra per la prima volta sotto la Quinta Repubblica. Con il 34,2-34,5% dei voti, il partito di Jordan Bardella e Marine Le Pen e i suoi alleati sono in vantaggio sul Nuovo Fronte Popolare che unisce la sinistra, che ha ottenuto il 28,5-29,1%. Più indietro il campo di Emmanuel Macron al 20,5-21,5%, in questo voto segnato da un'impennata dell'affluenza, secondo le stime pubblicate alle 20 da Ipsos e Ifop. I Repubblicani, che non hanno stretto un'alleanza con la RN, si attestano al 10%. Le prime proiezioni in termini di seggi per la futura Assemblea Nazionale, da prendere con molta cautela, prevedono una forte maggioranza relativa per il RN e i suoi alleati, o addirittura una maggioranza assoluta al termine del secondo turno di domenica prossima.

Il Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella, secondo le proiezioni di Ipsos Talan per France Télévisions, Radio France, France 24/Rfi et Lcp Assemblée nationale, potrebbe ottenere tra i 230 e i 280 seggi. La maggioranza assoluta è fissata a 289 deputati. Dati che vanno presi con cautela visto che ci dovrebbero essere circa 300 triangolari. Il Nuovo Fronte popolare raccoglierebbe tra i 125 e i 165 seggi. Ensemble tra i 70 e i 100 seggi. Les Republicains tra i 40 e 61 seggi.

Marine Le Pen ha «ringraziato» gli elettori, in particolare quelli dell’11a circoscrizione elettorale del Pas-de-Calais che l’hanno riportata all’Assemblea nazionale dal primo turno, scrive Le Figaro. «Una partecipazione così elevata dà particolare forza al voto», ha detto Le Pen che si è congratulata con se stessa per aver «cancellato completamente» il blocco macronista. Anche Marine Le Pen chiede il lancio della «ripresa della Francia» la prossima settimana e chiede agli elettori una «maggioranza assoluta». «Vi invito ad unirvi alla coalizione di libertà, sicurezza e fraternità», ha affermato. «Mobilitati affinchè il popolo vinca!».

Jordan Bardella, leader 28enne di Rn, delfino di Marine Le Pen, ha assicurato: «Miei cari compatrioti, questa domenica, 30 giugno, primo turno delle elezioni legislative, i francesi hanno risposto all’appello delle urne. Sono stati all’altezza delle loro responsabilità. Hanno emesso il verdetto finale. Guidando i candidati della RN e dei suoi alleati, i francesi hanno dato vita ad una speranza senza precedenti nel paese. Li invito a compiere un ultimo sforzo. Il campo presidenziale, ancora in gran parte rinnegato, non può vincere. La scelta è chiara e la Francia ha a disposizione due strade. L’alleanza dei peggiori, che porterà alla rovina, dall’altra l’unità nazionale, che ripristinerà la sicurezza e difenderà il lavoro», ha affermato. Il secondo turno delle elezioni legislative sarà «uno dei più decisivi di tutta la storia della Quinta Repubblica». «Chiedo a tutti i francesi di unirsi a me per conquistare l’unità nazionale contro coloro che intendono farsi beffe dei nostri valori. Intendo essere il primo ministro di tutto il popolo francese, rispettoso delle opposizioni e preoccupato in ogni momento dell’unità della nazione. Un premier di coabitazione, rispettoso della funzione del presidente della Repubblica, ma intransigente». E per concludere: «La vittoria è possibile e il cambio di potere a portata di mano. Mobilitiamoci per il cambiamento».

In una dichiarazione trasmessa dall'Eliseo, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha dichiarato: «Dinanzi al Rassemblement National, è arrivato il momento di un'ampia unione chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno».

Macron ha anche sottolineato che «l'elevata partecipazione al primo turno di queste elezioni politiche dimostra l'importanza di questo voto per tutti i nostri connazionali e la volontà di chiarire la situazione politica. La loro scelta democratica ci impegna». Di fronte al rischio che il Rassemblement National possa vincere le elezioni il partito socialista è pronto a ritirare i suoi candidati. Lo ha detto il leader del Ps Olivier Faure a Tf1. «Siamo di fronte a un risultato storico che ci obbliga. Per la prima volta dalla seconda guerra mondiale l’estrema destra può governare. La domanda che ci si pone è: diamo loro pieni poteri oppure no?», si è chiesto Faure. «La posizione dei socialisti è estremamente chiara: non ci sarà, in nessun luogo, un candidato finché ci sarà il rischio di eleggere un candidato dell’estrema destra. Non ci sarà alcuna eccezione», ha aggiunto.

Raphaël Glucksmann, leader della Place Publique, rivelazione della sinistra alle elezioni europee del 9 giugno, ha detto chiaramente: «Sosterremo il candidato in grado di battere il Rassemblement National» al secondo turno delle legislative francese, a prescindere dalle «divergenze. Questa sera ci troviamo di fronte alla storia - ha detto - Non ci sono dubbi. Bisogna fare blocco, serve un voto democratico e bisogna impedire alla Francia di sprofondare». Aggiungendo che chiederà a tutti i candidati che arriveranno in terza posizione nelle “triangolari” di domenica prossima di ritirarsi per bloccare l'accesso al potere del Rassemblement National. 

Posizione condivisa da Jean-Luc Mèlenchon, leader della France Insoumise, partito della sinistra radicale parte del Nuovo Fronte popolare, ha dichiarato: «I candidati del Nuovo Fronte popolare, alleanza dei principali partiti della sinistra francese, arrivati terzi al primo turno delle elezioni legislative francesi si ritireranno dal secondo turno in caso di “triangolari sfavorevoli” in cui debbano confrontarsi con uno sfidante del Rassemblement National. In ogni circostanza, la nostra consegna è semplice: non un seggio in più al Rassemblement National», ha detto Mèlenchon. Per accedere al secondo turno è necessario raccogliere il 12,5 per cento dei voti al primo. Secondo Mèlenchon, «questo voto ha inflitto una pensate e indiscutibile sconfitta» al presidente Emmanuel Macron.

I Repubblicani (LR), che avrebbero ottenuto quasi il 10% dei voti al primo turno, secondo le prime stime, hanno dichiarato che «il macronismo è morto» e hanno invitato a votare per i loro candidati qualificati al secondo turno, rifiutandosi di dare istruzioni di voto negli altri casi. «Laddove non siamo presenti al secondo turno, considerando che gli elettori sono liberi di fare la propria scelta, non diamo alcuna istruzione nazionale e lasciamo che i francesi si esprimano secondo coscienza», ha dichiarato la leadership di LR in un comunicato.