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È stato iscritto nel registro degli indagati per eccesso colposo di legittima difesa Andrea Pulone, il 29enne di Monterotondo che venerdì scorso ha sparato colpendo un 16enne di origine albanese che, insieme ad altre persone, stava tentando un furto nell’abitazione di famiglia a Monterotondo. «Un atto dovuto compiuto a tutela dell’indagato», ha spiegato il procuratore capo di Tivoli Francesco Menditto, che punta ad individuare gli altri autori del tentato furto.
Il giovane ferito, intanto, è stato trasferito dalla terapia intensiva al reparto «e questa è senza dubbio una buona notizia», ha sottolineato Menditto. Il giovane, sottoposto ad un’operazione, è, dunque, fuori pericolo. Il giovane, dopo esser stato ferito, era stato abbandonato davanti al Gemelli di Roma. «Erano in tre, uno aveva una spranga. Volevo sparare senza ferirli ma il primo pensiero è andato alla mia ragazza che era in casa. Se quella persona non fosse entrata in casa mia non sarebbe successo nulla. Parla così anche Salvini? Magari lo dice in maniera più colorita però il discorso è lo stesso. Ora ho paura di ritorsioni anche perché la mia pistola è stata ritirata e quindi non sono armato», ha commentato Pulone ai microfoni de “L’Italia s’è Desta”.
«È stato un evento che uno non si aspetta di poter vivere - ha aggiunto il 29enne - sembra qualcosa di lontano che accade solo ai telegiornali e nei fatti di cronaca. Come è accaduto a me poteva accadere al vicino o a mia madre mentre non c’ero. Ho sentito dei rumori, sono andato a prendere la pistola in cassaforte. Dopo aver preso la pistola dalla cassaforte sono andato verso la stanza dalla quale provenivano i rumori. Ho sentito una resistenza quando ho provato a spingere questa porta. Ho spinto con forza e mi sono trovato di fronte tre persone. Uno reggeva la porta per non farmi entrare e poi ce ne erano altri due. Me li sono trovati davanti con una spranga di ferro».
Subito dopo la notizia del ferimento del giovane era intervenuto anche il ministro Matteo Salvini, ancora esultante per la firma del presidente Sergio Mattarella sulla nuova legge per la legittima difesa, nonostante i numerosi rilievi mossi dal Capo dello Stato. «Mi è stato chiesto se mi dispiace - ha commentato il vicepremier - Ho risposto che se non avesse fatto il rapinatore starebbe bene, se non avesse fatto il rapinatore ora starebbe a guardare Ballando con le stelle».