Dominique Pelicot, 72 anni, è stato condannato a 20 anni di reclusione dal tribunale di Avignone per stupro aggravato e violenze perpetrate nei confronti di sua moglie, Gisèle Pelicot. L'uomo ha drogato la donna per un decennio, permettendo a decine di uomini, reclutati online, di abusare di lei mentre era incosciente. La vicenda, nota come lo "stupro di Mazan", ha scosso l’opinione pubblica francese.

L’avvocato di Pelicot, Béatrice Zavarro, ha annunciato che il condannato non presenterà appello. «Dominique Pelicot ha deciso di non ricorrere in appello contro la sentenza del tribunale penale di Vaucluse», ha dichiarato.

La sentenza è stata emessa dopo un processo durato quasi quattro mesi, considerato simbolo della lotta contro la violenza sessuale sulle donne. In aula, il giudice Roger Arata ha pronunciato i verdetti di colpevolezza per Pelicot e altri 50 imputati. Tutti sono stati dichiarati colpevoli di stupro aggravato nei confronti di Gisèle Pelicot, con pene che vanno da tre anni di reclusione (con due anni sospesi) fino alla pena massima di 20 anni per Pelicot.

Mentre i verdetti venivano letti, Gisèle Pelicot sedeva da un lato dell’aula, di fronte ai suoi aggressori. Solo uno degli imputati è stato condannato per violenza sessuale aggravata anziché stupro.

Le violenze si sono svolte tra il 2011 e il 2020, quando Pelicot, sedando la moglie, permetteva a sconosciuti di abusare di lei. Questa condanna segna una tappa cruciale nella lotta contro le violenze sessuali, portando giustizia a una vittima dopo anni di abusi.