La Comunita Valenciana affronta una delle peggiori alluvioni della sua storia, con almeno 95 vittime e danni incalcolabili in tutto il territorio. Il presidente della regione, Carlos Mazon, ha dichiarato lo stanziamento di 250 milioni di euro per sostenere le persone colpite dall’emergenza. Questo intervento, presentato come “diretto, rapido e non burocratico”, si suddivide in quattro categorie principali di aiuto, come spiegato dallo stesso Mazon.

«Cercheremo di ripristinare gli standard di vita che avevamo», ha affermato Mazon, aggiungendo che il piano mira a integrare il sostegno offerto dal governo nazionale. Tra le misure immediate, si prevedono contributi minimi di 6.000 euro per chi ha bisogno di riparare abitazioni, sostituire mobili o fronteggiare altre necessità primarie. Inoltre, la Comunità Valenciana intende includere un pacchetto specifico di aiuti sociali per le persone non autosufficienti o in situazioni di alta vulnerabilità. Il presidente ha annunciato l’imminente approvazione di un decreto, prevista per martedì, che renderà operative queste misure.

Responsabilità e gestione dell’emergenza

La responsabilità della gestione degli allarmi e delle comunicazioni d’emergenza spetta alla regione di Valencia, secondo il Ministero dell’Interno spagnolo. In una nota ufficiale, il Ministero ha ribadito che la competenza per l’attivazione dei piani di protezione civile rientra nel mandato delle autorità locali, come previsto dalla normativa vigente. Il protocollo ES-Alert, incaricato di informare la popolazione, è attivabile solo dalle autorità regionali di protezione civile, che devono inviare gli allarmi tramite messaggi su dispositivi mobili agli abitanti delle aree minacciate da disastri imminenti.

Nel caso dell’alluvione in corso, la Comunità Valenciana ha inviato l’allerta alla popolazione solo in tarda serata, poco dopo le 20, quando le inondazioni avevano già intrappolato molte persone. Alcuni cittadini hanno espresso critiche riguardo all’orario di invio dell’allerta, segnalando la mancanza di tempo utile per mettersi in sicurezza. Il Ministero dell’Interno ha ricordato che anche le comunità autonome di Madrid e Andalusia avevano già utilizzato questo sistema di allarme in situazioni di emergenza simili.

Interventi internazionali e supporto umanitario

Sul fronte dei soccorsi, 250 vigili del fuoco francesi sono pronti a intervenire in Spagna. Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noel Barrot, ha confermato l’offerta d’aiuto alla Spagna in un’intervista a BFM TV. «I vigili del fuoco francesi interverranno subito dopo l’accettazione dell’offerta da parte della Spagna», ha spiegato il ministro. Le squadre francesi si preparano ad assistere nelle operazioni di soccorso che attualmente vedono impegnati migliaia di soccorritori in tutta la regione.

L’alluvione, che ha bloccato diverse strade, incluso il servizio ferroviario ad alta velocità tra Madrid e Valencia, ha causato la sospensione della corrente elettrica per migliaia di residenti. Le operazioni di recupero e soccorso, iniziate subito dopo le piogge torrenziali, proseguono senza sosta. Le autorità locali, con il supporto dei soccorritori internazionali, stanno cercando di localizzare i sopravvissuti e ripristinare l’accesso ai servizi essenziali nelle aree colpite.

Dichiarazioni ufficiali e rilancio delle infrastrutture

Il primo ministro spagnolo, Pedro Sánchez, ha espresso profondo cordoglio per le vittime e ha annunciato tre giorni di lutto nazionale. Sánchez visiterà il Centro di Coordinamento dei Soccorsi (Cecopi) a Valencia per monitorare le attività di supporto e ha assicurato che il governo offrirà il massimo sostegno alle vittime e alle loro famiglie. “Non lasceremo sole le vittime”, ha dichiarato Sánchez in un discorso trasmesso in televisione.

Intanto, l’ultimo bilancio delle vittime riporta 95 morti, di cui 92 solo nella Comunità Valenciana, la più colpita. Altri tre decessi sono stati registrati nelle regioni limitrofe di Castiglia-La Mancia e Andalusia. L’alluvione, il peggior evento registrato dal 1973, ha generato un’ondata di solidarietà che vede ora sul campo anche migliaia di soldati, vigili del fuoco e poliziotti impegnati nelle operazioni di soccorso e di ripristino delle infrastrutture.