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C’è una foto che da sempre mi accompagna da anni quando penso a Maradona: lui di spalle, che sale per la prima volta le scale verso il San Paolo con centinaia di fotografi pronti a immortalarlo. Sale felice per salutare ottantamila dei suoi tifosi, che negli anni diventeranno milioni. La foto è di Luciano Ferrara, uno dei fotografi napoletani più bravi con i quali ho lavorato. Me la mostrò in redazione e ne rimasi fulminato. Da allora per anni tra le mie mani sono passate tantissime foto di Diego, da impaginare su quotidiani, settimanali, riviste. Ho “passato” e titolato centinaia di articoli di grandi firme del giornalismo sportivo italiano che raccontavano il Pibe: da Sandro Ciotti a Enrico Ameri, da Nando Martellini a Mimmo Carratelli, da Paolo Valenti a Gian Paolo Ormezzano, da Roberto Ciuni a Mario Orfeo, da Carlo Verna ad Antonio Corbo. Le sue immagini hanno fatto la fortuna di tantissime pubblicazioni. Bastava pubblicare la copertina con Maradona per vendere almeno diecimila copie in più. Con lui sono cresciute generazioni di bravissimi colleghi che hanno descritto le gesta del Pibe. Ho collaborato alla realizzazione degli inserti speciali de Il Mattino, realizzati dopo la conquista dei due scudetti. E anche in quelle occasioni non posso dimenticare l’imbarazzo nello scegliere le foto giuste, perché Diego era fotogenico e qualsiasi posa, da fermo o in gioco, era perfetta per restituire il campione. Ho avuto la fortuna di lavorare a Napoli proprio nell’era Maradona. Io irpino come il mio amico Pier Paolo Marino, secondo di Italo Allodi prima e poi direttore generale del calcio Napoli, abbiamo condiviso la nostra fede calcistica per l’Avellino con la grandezza del Napoli di Diego Armando Maradona.
Qualche anno fa, in una trasmissione argentina, lo stesso Maradona ricordò con affetto quello che, negli anni Ottanta, era noto come il derby campano della Serie A: «Il mio derby era contro l'Avellino», disse rievocando le sfide con il connazionale Ramon Angel Diaz in una trasmissione con un'altra leggenda del calcio: Gabriel Omar Batistuta.
Maradona ha ispirato anche tanti musicisti e registi. Paolo Sorrentino e Emir Kusturica su tutti. L’attore Marco Leonardi, che ha interpretato Diego nel film di Marco Risi “Maradona - La mano de Dios” del 2007, in una recente intervista mi confidò: «Ho interpretato tanti personaggi, ma per quel film ero molto davvero emozionato. Entrando in quel ruolo ho lavorato moltissimo e ho potuto comprendere la grandezza e l’unicità del grandissimo campione »