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Niente funerale pubblico per Fabrizio Piscitelli. Il Tar infatti ha respinto la richiesta avanzata dalla famiglia nei confronti dell'ordinanza, firmata dal questore di Roma Carmine Esposito. Le esequie dunque saranno svolte a “porte chiuse” senza la partecipazione di pubblico. LE PAROLE DELLA MOGLIE La decisione è stata presa "per motivi di ordine e sicurezza" come ha riferito la moglie del capo ultras biancoceleste, alias Diabolik, Rita Corazza. «Alla luce della decisione del Tar ribadisco che tutta la famiglia di Fabrizio domani non si presenterà al funerale. Ad oggi non ho neanche fatto il riconoscimento della salma di mio marito - ha detto la coniuge -. Faccio appello a tutte le persone che gli volevano bene e intendevano dargli l'ultimo saluto di non presentarsi domani all'alba al cimitero Flaminio. Solo così possiamo rendergli giustizia e stringerci insieme in un unico dolore». LA PROTESTA ULTRAS Dichiarazioni concilianti in concomitanza con uno striscione apparso l'11 agosto nei pressi della sede del gruppo capitanato da Piscitelli, gli Irriducibili, in via Amulio nel quartiere Tuscolano.“La morte è uguale per tutti… il funerale anche! Salutare Fabrizio è un nostro diritto! Recitava la scritta e che lasciava presagire una protesta più forte. L'NTERVENTO DI LOLLOBRIGIDA Non sono mancate neanche prese di posizioni politiche. Per il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida:«La tragica vicenda legata alla morte di Fabrizio Piscitelli va approfondita e chiarita. Ritengo però davvero incomprensibile non permettere ai suoi amici di partecipare come desiderano al funerale, costringendo la famiglia alla forma privata del rito. Non sembrano esserci comprovati motivi di ordine pubblico che possano giustificare un provvedimento di questa natura. Semmai forse il rischio è il contrario, con una inutile esasperazione degli animi della tifoseria Laziale legata alla storia sportiva di Fabrizio Piscitelli, e non certo alle altre vicende. Spero in un ripensamento del Questore: accolga l’appello della famiglia e dei tifosi di fede biancazzurra»