Si tratta di “fake news”. Così la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha liquidato ai microfoni di Cnbc le voci su una possibile moratoria di 90 giorni per i dazi lanciati da Donald Trump.

La smentita ha trascinato nuovamente in basso i titoli a Wall Street dopo un temporaneo rimbalzo. Poco prima, infatti, in un’intervista a "Fox News", il direttore del Consiglio economico nazionale Kevin Hasset aveva lasciato intendere che una sospensione fosse possibile. Lo stesso Trump ha condiviso sui social un video nel quale la presentatrice di Fox News Maria Bartiromo afferma: “I tassi stanno crollando, i prezzi del petrolio stanno crollando, sta avvenendo la deregolamentazione. Il presidente Trump non si piegherà”. 

Wall Street apre in rosso, bruciati 9500 miliardi in tre giorni

I mercati affondano dopo l’ondata di vendite innescata dai dazi, che ha fatto bruciare in tre giorni 9.500 miliardi di dollari sulle piazze di tutto il mondo. È quanto stima Bloomberg, aggiornando il suo calcolo dopo il crollo delle Borse asiatiche di oggi e il profondo rosso che continuano a registrare le piazze europee dopo l’apposizione di dazi reciproci globali da parte dell’amministrazione guidata da Donald Trump.

Wall Street apre in rosso per il terzo giorno di fila. I listini segnano pesanti perdite, a partire dal comparto tecnologico. Nelle prime battute Apple cede il 6,1%, Tesla il 7%, Nvidia il 6,5%. Per il pomeriggio la Fed ha convocato una riunione di emergenza con un focus sui tassi di interesse. L’indice Dow Jones perde 1.200 punti, ovvero il 3,2 per cento, mentre S&P 500 perde il 3,4 per cento, dopo aver raggiunto un massimo storico meno  settimane fa, il 19 febbraio scorso. In drastico calo anche il Nasdaq, che perde il 3,96 per cento. Anche il petrolio continua ad aprire in forte calo a New York per via dei dazi: le quotazioni perdono l'1,73 per cento a 60,92 dollari al barile.

Nel Vecchio continente i listini peggiori sono quelli di Milano, Amsterdam e Madrid, che cedono oltre il 5 per cento, seguiti da Parigi che ondeggia attorno alla perdita dei cinque punti percentuali. La Borsa di Francoforte scende del 4,6 per cento, Londra del 4,5 per cento, mentre il mercato azionario di Mosca cede il 2,9 per cento.

La risposta Ue: tariffe zero sui beni industriali

La Commissione europea ha proposto agli Stati Uniti - già a febbraio - di azzerare i dazi su tutti i beni industriali, non solo su auto ma anche su farmaci, chimica e macchinari. Una mano tesa in segno di assoluta volontà di arrivare a un accordo senza passare per una massacrante guerra commerciale fratricida.

Allo stesso tempo, Bruxelles non ha alcuna intenzione di "aspettare all'infinito" il "reale impegno" degli Stati Uniti a sedersi al tavolo dei negoziati e quindi va avanti con le prime contromisure. Stasera inoltrerà agli Stati membri la lista dei dazi contro i prodotti americani. Arriva in risposta alla decisione di Washington di applicare il 25% dei dazi su acciaio e alluminio. La prima parte (per un valore di 4,6 miliardi), che era congelata dalla precedente disputa commerciale, entrerà in vigore dal 15 aprile. La seconda, nuova dal valore di oltre 18 miliardi, sarà applicabile dal 15 maggio. Entrambe saranno votate mercoledì.

Dalla lista, secondo quanto riporta il Financial Times, è stato escluso il bourbon su pressante richiesta di Francia, Italia e Irlanda dopo che il presidente Donald Trump aveva minacciato una ritorsione del 200% su vini e champagne.

Trump negozia con il Giappone

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato su Truth Social di aver avuto una conversazione telefonica stamane con il primo ministro giapponese, Shigeru, che sta inviando una squadra di alto livello per negoziare sui dazi. I giapponesi, afferma Trump, “hanno trattato molto male gli Stati Uniti sul commercio, non prendono le nostre auto e noi prendiamo MILIONI delle loro. Come con l'agricoltura e tante altre 'cose'. Tutto questo deve cambiare, ma specialmente con la CINA!”. “Paesi di tutto il mondo stanno parlando con noi”, ha scritto ancora Trump, “stanno venendo fissati parametri duri ma giusti”. 

Musk contro i dazi 

Elon Musk ha pubblicato un vecchio video dell'economista Milton Friedman, fondatore del pensiero monetarista e insignito del premio Nobel per l'economia nel 1976. Un post che per molti utenti sembra essere una critica alla politica dei dazi di Donald Trump. Nel video, infatti, il celebre economista spiega come i mercati internazionali e il commercio senza barriere aumentino la qualità della vita, utilizzando come il celebre esempio della matita di grafite, un prodotto che trae beneficio dalle catene di approvvigionamento globali e dalla cooperazione internazionale. Friedman illustra come migliaia di persone in tutto il mondo abbiano collaborato per realizzare una semplice matita, che può essere acquistata in un negozio per una “cifra irrisoria”.