La Corte Suprema degli Stati Uniti concede un'importantissima vittoria a Donald Trump riconoscendo che l'ex presidente gode dell'immunità per alcune delle azioni che gli vengono contestate nel processo per le sue presunte responsabilità nell'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021.

“Una grande vittoria per la nostra Costituzione e democrazia. Sono orgoglioso di essere americano”, esulta l’ex presidente Usa su Truth Social. La sentenza, che è stata approvata con i voti favorevoli dei 6 giudici di orientamento conservatore e con quello contrario dei tre liberal, non farà archiviare i procedimenti federali a carico di Trump, dal momento che non gli è stata riconosciuta l'immunità totale, ma avrà l'effetto di ritardare ancora l'eventuale inizio del processo. E quindi Trump così scongiura con ogni probabilità il rischio di dover tornare sul banco degli imputati, questa volta in processo federale con imputazioni potenzialmente gravi, prima del voto di novembre.

Secondo la maggioranza dei giudici, l'immunità va riconosciuta per gli atti ufficiali compiuti nell'esercizio delle funzioni presidenziali, ma non per gli atti privati. La sentenza della maggioranza, firmata dal giudice capo John Roberts, prevede infatti che ora i due procedimenti a carico di Trump ritornino alle corti di grado inferiore per determinare, alla luce della decisione dei sommi giudici, per quali capi di imputazione possa essere processato e per quali no. La Corte d'appello di Washington aveva già bocciato in precedenza la richiesta di immunità avanzata da Trump.