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Panico nel Lazio per un cittadino bengalese positivo al covid che aveva viaggiato su un bus cotral
Sono gli autobus la nuova icona del rischio. Nell’emergenza covid ci sono tendenze. Adesso, dopo che alcune settimane fa un pullman proveniente dalla Romania era divenuto il nuovo simbolo della minaccia virologica in Veneto per la presenza a bordo di una badante trovata positiva, anche nel Lazio i bus diventano emblema dell’allarme. Tanto che poco fa l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato ha annunciato che a brevissimo «faremo un’ordinanza per i test ai viaggiatori in pullman dai Paesi a rischio. La priorità», ha detto D’Amato, «è quella di difendere Roma e il Lazio». Un impegno assunto poche ore dopo che su un altro bus, ma in servizio per il collegamento regionale, ha viaggiato un uomo di origini bengalesi risultato poi contagiato. In un primo momento era stato ipotizzato che l’uomo si trovasse a bordo di un pullman, partito in realtà poco prima di quello sul quale si trovava davvero, pieno di giovani diretti verso il mare. «È stato rintracciato a Priverno dai video degli autobus Cotral il cittadino del Bangladesh che viaggiava sul secondo pullman con solo altri sette passeggeri, tutti già individuati. Pertanto», ha assicurato l’unità di crisi Covid-19 della Regione Lazio, «la persona non ha viaggiato sul primo pullman Cotral completamente pieno di giovani verso Sabaudia». «È stata molto utile la collaborazione degli amministratori del Cotral, del sindaco di Priverno e delle forze dell’ordine, che hanno consentito ai nostri operatori il tempestivo contact tracing», si legge nel comunicato dell’unità di crisi regionale. Che i trasporti pubblici fossero la grande incognita della riapertura era chiaro da quando era ancora in vigore il lockdown. Ogni giorno arriva conferma che è quello l’aspetto più delicato.