12.030 CASI E 491 VITTIME

Tre ore di riunione a Palazzo Chigi per decidere cosa potranno fare gli italiani nei giorni delle festività natalizie fino all’Epifania. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ieri mattina, ha tenuto infatti un vertice insieme ai capi delegazione di maggioranza, la ministra dell'Interno Lamorgese e alcuni esponenti del Comitato tecnico scientifico ( Cts). Al centro della discussione due ipotesi: tutta Italia sarà zona gialla o rossa nei giorni 24- 27 dicembre, 31 dicembre- 3 gennaio, 5- 6 gennaio.

Le eventuali misure di lockdown più o meno pesante sull’esempio della Germania ( come annunciato dalla Cancelliera Merkel) è dunque all’ordine del giorno, il governo e il Cts sono spaventati dagli assembramenti che nell’ultimo fine settimana si sono verificati nei centri storici delle città italiane. Strade ingombre di gente riversatasi fuori casa dopo l’allentamento dei blocchi in molte regioni in concomitanza con lo shopping natalizio.

Il pericolo è che la curva dei contagi risalga a gennaio visto che già ora la decrescita viene ritenuta molto lenta. Ieri i nuovi casi sono stati 12.030 ( il giorno precedente 17.938). I decessi 491 e i tamponi 103mila. Il rapporto positivi- tamponi rimane stabile all' 11,6%. Prosegue il lento calo delle terapie intensive, altre 63 in meno ma tornano a salire di poco i ricoveri ordinari, + 30.

Insomma situazione invariata anche se con meno contagi a fronte di un minor numero di tamponi. Non è escluso allora che divieti più stringenti entrino in vigore già per il 19- 20 dicembre magari con un nuovo Dcpm che sostituisca quello attualmente in vigore. A spingere in questa direzione sono soprattutto gli scienziati contrari ad un allentamento sugli spostamenti tra Comuni nei giorni di festa In concreto allo studio ci sono una serie di misure ricalcate su quelle delle zone arancioni anche se su tutto il territorio nazionale. In quel caso dunque i negozi rimarranno aperti e sarebbero consentiti solo gli spostamenti all’interno del proprio Comune, chiusura anche per ristoranti e bar. In caso di zona rossa generalizzata invece saranno vietati tutti i movimenti non essenziali fuori dalla propria abitazione. Inutile sottolineare che si verificherebbe una serrata degli esercizi commerciali. Rimane però in sospeso, in via di definizione, l’eventuale possibilità di uscita per il Natale, forse per recarsi alle celebrazioni religiose.

L’ultima parola sarà comunque quella del Cts che ieri pomeriggio si è riunito per analizzare gli ultimi dati soprattutto quelli che riguardano la pressione sulle strutture ospedaliere. Con un Rt ( indice di contagio) che non riesce a scendere sotto lo 0,8% nonostante due mesi di chiusure di vario tipo, non c’è molto spazio per l’ottimismo in vista del prossimo futuro.

Nonostante ciò all’interno del Parlamento prosegue il confronto sugli spostamenti natalizi tra Comuni diversi. Tra la compagine della maggioranza non c’è ancora un’identità di vedute rispetto ai viaggi tra cittadine fino a 5mila abitanti soprattutto per l’opposizione di Leu. Qualcosa di più preciso si saprà soltanto nei prossimi giorni.