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Il Copasir ha deciso di «richiedere alla Presidenza del Consiglio la documentazione del Comitato Tecnico Scientifico relativa al coronavirus». Lo fa sapere il presidente Raffaele Volpi, comunicando la decisione presa durante la seduta di ieri. Il tutto arriva dopo la decisione del Consiglio di Stato di mantenere in via cautelare, almeno fino al 10 settembre, il segreto sugli atti del Cts, sospendendo dunque l’effetto della sentenza del Tar Lazio (la numero 8615/2020) che consentiva l’accesso ai verbali accogliendo il reclamo della Fondazione Einaudi. «Nella seduta di ieri il Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (Copasir) ha audito il ministro dell'Interno Lamorgese che dopo la sua relazione si è confrontata sulle domande dei componenti in particolare sulla tematica di eventuali tensioni sociale che potrebbero eventualmente verificarsi nell'ultimo periodo del 2020», ha affermato Volpi. «Se l’Aula dovesse respingere la richiesta delle opposizioni di conoscere le motivazioni reali della secretazione degli atti del Comitato Covid, porteremo la richiesta al Copasir, perché è assolutamente necessario che vi sia un rapporto di trasparenza e correttezza tra gli organi istituzionali», aveva detto in mattinata in Aula il senatore di Fratelli d’Italia, Adolfo Urso, vicepresidente del Copasir intervenendo sul dibattito nato dalla richiesta di Fratelli d’Italia e Lega di un dibattito specifico in Aula. «Esiste un problema di trasparenza - ha aggiunto - e di leale collaborazione tra governo e Parlamento che emerge in tutta evidenza in questa decisione e purtroppo anche in quella, altrettanto e più grave, che ha portato ad emanare il decreto che proroga lo Stato di emergenza, in cui è stata introdotta una norma che stravolge la legge 124 del 2007 in merito alle procedure di nomina dei vertici dei servizi. Norma fatta all’insaputa del Parlamento che nel dibattito preventivo aveva dato precisi indirizzi al governo su come e in quali ambiti realizzare il decreto. Il governo invece nella notte ha introdotta la norma sui servizi segreti nascondendolo persino agli organi di informazione e quindi anche all’opinione pubblica, perché nel comunicato di Palazzo Chigi che descrive il decreto cela propria la norma in questione, realizzata appunto con "il favore delle tenebre"». Per il senatore, «ormai esiste una "emergenza trasparenza" che mina la leale collaborazione tra gli organi costituzionali. È grave e purtroppo significativo che chi come il M5S voleva che tutto fosse su streaming ora diventi il "movimento delle tenebre", dei segreti che devono essere celati persino al Parlamento», ha concluso il senatore Urso. Ma l'attacco più forte al governo arriva dall'economista Carlo Cottarelli, che su Twitter solleva dubbi sulle reali intenzioni dell'esecutivo: «Ha attirato poca attenzione l'opposizione di Palazzo Chigi alla desecretazione degli atti del Comitato tecnico scientifico Covid - si legge sul suo profilo -. È un atto grave. Cosa c'è che non dobbiamo sapere? È nostro diritto essere trattati da cittadini, da non sudditi. Ritwittate se siete d'accordo». https://twitter.com/CottarelliCPI/status/1290678886246895616