Sono 15 le persone morte per Covid-19 e 223 i nuovi casi positivi al virus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati diffusi dal ministero della Salute. Salgono così a 34.833 le vittime dall’inizio dell’emergenza.Nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 384 guariti, che portano il totale a a 191.467. I soggetti attualmente positivi sono 14.884. I pazienti ricoverati con sintomi sono 956 (-7), mentre quelli in terapia intensiva sono 79 (-3). Le vittime si sono registrate in 6 regioni: Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Toscana e Lazio. Sono invece solo due, oltre alla provincia di Bolzano, le regioni che non fanno segnare nuovi casi, ovvero Marche e del Molise
Iss: dalle misure risultati positivi ma persiste il pericolo
«Sebbene le misure di lockdown in Italia abbiano permesso un controllo efficace dell’infezione da SARS-CoV2, persiste una trasmissione diffusa del virus che, quando si verificano condizioni favorevoli, provoca focolai anche di dimensioni rilevanti». È quanto si legge nel report di monitoraggio settimanale di ministero della Salute e Iss,riferito alla settimana 22-28 giugno, nel quale si sottolinea che «complessivamente il quadro generale della trasmissione e dell’impatto dell’infezione da SARS-CoV-2 in Italia rimane a bassa criticità con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 15/6-28/6) di 4.7 per 100.000 abitanti (in diminuzione). A livello nazionale, si osserva una lieve diminuzione nel numero di nuovi casi diagnosticati e notificati al sistema integrato di sorveglianza coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità rispetto alla settimana di monitoraggio precedente, con Rt nazionale ( 1, sebbene lo superi nel suo intervallo di confidenza maggiore». In tutta la Penisola, si legge nel rapporto, «sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nella settimana di monitoraggio corrente, con casi in aumento rispetto alla precedente settimana di monitoraggio in alcune Regioni/PPAA. Tale riscontro in gran parte è dovuto alla intensa attività di screening e indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti. Tuttavia evidenzia come ancora l’epidemia in Italia di COVID-19 non sia conclusa».
Coronavirus, cresce l'indice in Veneto, ira Zaia: Tso per gli irresponsabili
«Purtroppo siamo passati dal rischio basso al rischio elevato in Veneto con l’indice Rt che dallo 0,43 è salito all'1,63, sta accadendo quello che temevamo. Se continuiamo a non usare la mascherina e a creare assembramenti andrà sempre peggio. Abbiamo una categoria di irresponsabili, ne prendiam atto. Il virus tornerà ad ottobre? È inevitabile, lo abbiamo già qui oggi. E per colpa di qualcuno, per i comportamenti irresponsabili, si aggiungono i tanti irresponsabili che abbiamo conosciuto nelle ultime ore. Abbiamo una sorta di sensazione di "liberazione" dal virus, ma chi pensa che sia tutto finito si sbaglia, e poi abbiamo chi è positivo e va in giro tranquillamente e peggio rifiuta il ricovero proposto dai sanitari». È lo sfogo del presidente del Veneto Luca Zaia, che oggi è tornato al punto stampa proprio per avvertire che la situazione dell’epidemia si sta aggravando. Zaia ha spiegato che l’Rt a 0,63 è stato causato da un nuovo focolaio nel vicentino, causato dal ritorno a fine giugno dalla Serbia di un imprenditore, risultato poi infetto e ora ricoverato in terapia intensiva, e che ha causato 52 persone in isolamento fiduciario a Vicenza e 37 nel veronese. «Siamo davanti a una persona che, dopo aver accusato i sintomi ed effettuato il tampone risultato positivo, ha rifiutato il ricovero proposto dai sanitari, nel frattempo è andato a una festa, poi c’è la signora reticente che non vuol dire quali contatti abbia avuto, se le motivazioni al richiamo dell’etica non servono, allora lunedì presenterò una nuova ordinanza per inasprire le regole». «Dobbiamo muoverci nei limiti di legge e la legge prevede una multa di mille euro - ammonisce - per me mettere a rischio la vita di molte persone vale più di mille euro, è ridicolo per me deve essere previsto, a livello nazionale un Tso, un ricovero coatto per i positivi che non possono andarsene in giro tranquillamente». Zaia ha quindi annunciato: «Ho dato disposizione ai Dg delle Ulss di valutare se ci sono gli estremi per la denuncia penale, ci deve essere tolleranza zero. Abbiamo buttato via 4 mesi? La morale è che grazie a questi "signori" siamo passati da rischio basso a rischio alto. Quello che è accaduto è gravissimo», ha concluso.