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Dimissioni dei ministri Giuseppe Valditara e Matteo Piantedosi. Le hanno chieste rappresentanti di studenti e genitori delle scuole fiorentine dal palco della manifestazione antifascista indetta dai sindacati in difesa della scuola e della Costituzione in corso a Firenze. C'è anche uno striscione di solidarietà per l'anarchico Alfredo Cospito, con la scritta "con Alfredo contro il 41 bis" tra quelli che campeggiano in piazza Santa Croce, dove sono circa 40mila le persone presenti all'insegna dello slogan "Per la scuola, per la Costituzione, contro ogni fascismo". Una manifestazione, quella indetta dai sindacati della scuola di Cgil, Cisl e Uil, «per dire no a una violenza squadrista da condannare senza se e senza ma, per ribadire che l'affermazione e la difesa dei valori della Costituzione nata dalla Resistenza costituiscono un preciso dovere per tutta la comunità scolastica e per quanti a diverso titolo vi agiscono».
La manifestazione prende le mosse dall'aggressione subita da due alunni davanti al Liceo Classico"Michelangiolo" il 18 febbraio scorso, aggressione compiuta da sei giovani del gruppo di destra Azione Studentesca (ora indagati dalla magistratura). Il corteo passerà simbolicamente anche davanti all'istituto, in via della Colonna. Sono presenti alla manifestazione centinaia di docenti e presidi non solo fiorentini ma provenienti da ogni parte d'Italia per manifestare «contro ogni forma di violenza e in solidarietà alla collega Annalisa Savino», preside del liceo "Leonardo Da Vinci", dopo l'attacco del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, a seguito della lettera agli studenti con la quale la professoressa metteva in guardia dai rischi di un risorgente fascismo.
Centinaia le adesioni alla manifestazione da parte di partiti, associazioni, movimenti, gruppi, collettivi e amministrazioni comunali. Hanno aderito, tra gli altri, Arci, Anpi, Acli, Fnsi, Legambiente, Priorità alla scuola. Tra i partecipanti al corteo anche il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, il segretario dell'Anpi nazionale, Gianfranco Pagliarulo, la neo segretaria nazionale del Pd, Elly Schlein, il leader del M5s, Giuseppe Conte, il segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, il segretario di Articolo 1, Roberto Speranza, Teresa Bellanova di Italia Viva, Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, il capogruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani, il sindaco di Firenze, Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, il neo segretario del Pd toscano, Emiliano Fossi.
«Siamo in piazza a Firenze perché atti come l'aggressione squadrista agli studenti davanti al liceo Michelangiolo non possono essere in alcun modo sottovalutati e meritano invece una chiara condanna e una risposta che la società civile è impegnata a dare, specie quando chi riveste importanti ruoli istituzionali lo ha fatto timidamente o addirittura ha taciuto. È il momento di rilanciare il ruolo pedagogico della scuola come hanno fatto la preside Savino e tutti i collegi dei docenti che si sono riuniti in queste settimane. La scuola prima di ogni altra cosa insegna ad essere cittadini democratici», hanno detto, in una dichiarazione congiunta, Francesco Sinopoli, Ivana Barbacci e Giuseppe D'Aprile, rispettivamente segretari generali dei tre maggiori sindacati del comparto istruzione e ricerca, Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola Rua. «Crediamo che il rifiuto di ogni forma di intolleranza, sopraffazione e violenza - hanno aggiunto i tre segretari generali - debba tradursi in un preciso obiettivo educativo che richiede un esplicito impegno di tutta la comunità scolastica: per questo è stato giusto e doveroso il richiamo rivolto a studentesse e studenti ai genitori, alla società civile. La scuola è il fondamento della democrazia».
Stretta di mano tra Schlein e Conte
Stretta di mano e colloquio tra la neo segretaria del Pd, Elly Schlein, e il leader M5s Giuseppe Conte, in piazza Santa Croce. Ad accogliere entrambi sul palco è stato il segretario della Cgil, Maurizio Landini. «È una giornata meravigliosa, una grande risposta a difesa della scuola, a difesa dei valori costituzionali – ha dichiarato Schlein -, non potevamo che essere qui perché seguito di quella aggressione squadrista la migliore risposta è esattamente questa, questa straordinaria partecipazione che è il vero antidoto a quella indifferenza che non ci può essere. Il messaggio di oggi da questa piazza - ha sottolineato - è chiaro, quei metodi violenti non passeranno, quei metodi squadristi non passeranno, troveranno questo cordone di solidarietà umana a difesa della scuola come presidio di cultura antifascista, come primo grande luogo di emancipazione sociale, di contrasto ad ogni forma di diseguaglianza, di contrasto alla povertà educativa».
«Qua oggi c'è una scuola molto diversa da quella che ha in testa il governo di Giorgia Meloni – ha aggiunto -. Hanno già chiarito che le scuole vorrebbero che diventassero luogo di maggiori diseguaglianze perché prima ancora di dirci che cosa investiranno nella scuola pubblica hanno detto che le scuole dovrebbero cercarsi finanziamenti privati. È l'idea di scuole - ha aggiunto Schlein - di serie A magari nelle città che già stanno bene, per le figlie ed i figli che già stanno bene, e scuole di serie B magari delle aree più marginalizzate del Paese dove vadano magari le figlie ed figli delle famiglie più povere perché rimangano povere per altre cinque generazioni. Noi diciamo no perché siamo qui anche a difesa dell'articolo 3 della Costituzione che parla di eguaglianza sostanziale e formale. Altro che gabbie salariali, vorremmo una scuola dove il diritto allo studio che chiedono le ragazze ed i ragazzi che hanno riempito oggi questa piazza sia effettivo».
«Siamo in piazza per difendere i principi costituzionali, che sono i principi di tutti. Il fatto che oggi noi ci ritroviamo qui col neo segretario del Partito Democratico vuol dire che su battaglie concrete noi ci siamo, battaglie di valori e di principi che ci riguardano tutti. Battaglie che non riguardano solo le forze progressiste perché qui stiamo difendendo principi costituzionali – ha detto il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte -. Il problema non è il primato o la leadership della Sinistra -ha aggiunto -. A noi come Movimento 5 Stelle interessa lavorare per rafforzare l'azione politica delle forze progressiste. Se col nuovo vertice del Pd si rafforzerà questo orizzonte ben venga per tutta l'Italia».
«L'identità e la visione del Movimento 5 Stelle non dipende delle scelte di vertice che vengono fatte in casa altrui – ha proseguito -. La nostra identità e la nostra visione è frutto di un percorso sofferto, meditato, ben costruito nel corso soprattutto degli ultimi anni e quindi di un rinnovamento che non può essere rimesso alle scelte che fanno al vertice di altre forze politiche. La competizione non ci spaventa, l'importante è che sia tesa a rafforzare l'area progressista».