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Che il primo nemico di Donald Trump sia Donald Trump è un’evidenza . Diviso e litigioso, il partito democratico non sembra infatti in grado di produrre una convincente alternativa al tycoon. Joe Biden ha il carisma di uno scaffale Ikea quanto a Bernie Sanders la sua corsa sembra ormai arrivata al capolinea. Eppure l’opinione pubblica sembra assuefatta alle sparate presidenziali, alle continue gaffe, agli insulti pittoreschi rivolti verso i rivali, alla superficialità esibita e compiaciuta. L’impeachment si è rivelato un clamoroso boomerang per il partito democratico, l’economia va a gonfie vele, i successi in politica estera sono innegabili. Chi può dunque fermare The Donald?
La risposta sta nella nuda attualità: il maledetto coronavirus. Una pandemia globale che per l’inquilino della Casa Bianca, sarebbe «poco più di un banale raffreddore». I tweet con cui sta banalizzando la malattia Trump li pagherà molto cari e gli costeranno la rielezione. Il Covid19 già pascola beato negli Usa e non potrà che avere effetti devastanti su un sistema sanitario costruito sulle assicurazioni private in una società storicamente restìa a fidarsi del governo e ancora più individualista della nostra.