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Il presidente russo Vladimir Putin, a sinistra, e il leader della Corea del Nord Kim Jong Un partecipano alla cerimonia ufficiale di benvenuto nella piazza Kim Il Sung a Pyongyang
La Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno avviato una serie di esercitazioni militari a fuoco vivo nei pressi del confine con la Corea del Nord. L'operazione, che durerà tre settimane, mira a potenziare le capacità operative congiunte tra i due eserciti e a rafforzare la prontezza militare di fronte alle minacce della regione.
Le manovre si stanno svolgendo presso il Rodriguez Live Fire Complex di Pocheon, situato a circa 30 chilometri a sud della Zona demilitarizzata (DMZ) che separa le due Coree. Vi partecipano circa 2.000 soldati e oltre 150 mezzi e sistemi militari, tra cui carri armati K1A2 sudcoreani, veicoli da combattimento Stryker statunitensi, obici M777A2, elicotteri d’attacco Apache e aerei d’attacco A-10.
Secondo quanto dichiarato dall'Esercito sudcoreano, queste esercitazioni non solo rafforzeranno la cooperazione tra le forze armate dei due Paesi, ma faciliteranno anche l’integrazione operativa di una nuova unità di fanteria meccanizzata dell’Esercito degli Stati Uniti, recentemente schierata nella regione.
La reazione della Corea del Nord
Le operazioni militari congiunte tra Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone hanno suscitato la dura reazione di Kim Jong-un, che accusa i tre Paesi di destabilizzare l’equilibrio della sicurezza in Asia nord-orientale.
Durante un discorso pronunciato in occasione del 77° anniversario delle Forze armate nordcoreane, il leader di Pyongyang ha dichiarato che la Corea del Nord intensificherà lo sviluppo del proprio deterrente nucleare per rispondere alle minacce esterne. «Rafforzeremo rapidamente tutte le nostre capacità di deterrenza, comprese quelle nucleari, come politica incrollabile» ha affermato Kim, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa ufficiale Korean Central News Agency (KCNA).
Il leader nordcoreano ha inoltre puntato il dito contro Washington, sostenendo che gli Stati Uniti siano la forza trainante dietro l’escalation militare nella regione: «Sono loro al centro, dietro le quinte, della macchina da guerra». Kim ha poi espresso preoccupazione per l’eventuale formazione di una «Nato in versione asiatica», evidenziando la necessità di contrastare con fermezza l’alleanza trilaterale tra Seul, Tokyo e Washington.