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In poco più di 24 ore conosceremo le due squadre che si contenderanno l'edizione 2017 della Coppa Italia. Martedì 4 e mercoledì 5 aprile sono infatti in programma le sfide di ritorno delle semifinali di un torneo che, del resto, non ha fatto altro che confermare la scala di valori della serie A. La superiorità tecnica e tattica di Juventus, Roma e Napoli rispetto alle altre è apparsa netta, bravissima la Lazio ad inserirsi nel lotto delle migliori quattro. La Coppa Italia dunque entra nella sua fase cruciale e nessuno si permetterà turnover o esperimenti: i giochi del resto sono apertissimi e, anche se i risultati maturati nelle sfide d'andata mettono Juve e Lazio in una posizione di vantaggio, nei prossimi novanta minuti può succedere di tutto. Le "remuntade" di Roma e Napoli, in fondo, non sono poi così impossibili.
Un derby da brividi
Lo spettacolo, in campo e sugli spalti (rimosse le barriere in curva), è assicurato in Roma-Lazio del 4 aprile. Perché un derby, si sa, è sempre intenso e combattuto, ancor più quando in palio c'è una finale, oltre alla supremazia cittadina. La Roma all'andata ha perso 2-0, un risultato che sembra complicato da rimontare, perché basterebbe un gol dei biancocelesti per rendere tutto maledettamente più complicato. I giallorossi vivono la fase più importante della loro stagione e si giocano anche una fetta di futuro. La Roma è fuori infatti dall'Europa League, ma in serie A è seconda a 6 punti dalla Juventus e spera di poter continuare la sua marcia in Coppa Italia, anche perché Spalletti è stato chiaro: senza la conquista di un titolo a fine stagione andrà via. Tradotto in soldoni: se la Roma non vince il campionato o la Coppa Italia andranno rivisti i piani per la prossima stagione. Rimontare due gol alla Lazio, però, non è affatto semplice. Nella partita d'andata Simone Inzaghi, il tecnico biancoceleste, ha vinto la partita a scacchi contro il suo collega: ha schierato una difesa a tre, ha annullato di fatto Dzeko e si è affidato a due attaccanti rapidi per mettere in crisi i giallorossi. I suoi piani tattici, che hanno dato ottimi frutti, dovrebbero essere riproposti anche in questo Roma-Lazio. Del resto l'undici di Spalletti dovrà inevitabilmente attaccare e potrebbe lasciare invitanti spazi per il contropiede biancoceleste. In campo le migliori formazioni possibili, ma c'è ancora qualche dubbio: nella Roma Paredes sarà titolare se De Rossi non riuscirà a recuperare, nella Lazio il baby Murgia dovrebbe prendere il posto dello squalificato Parolo.
Napoli, riprovaci!
Il calendario si è divertito a riproporre Napoli-Juventus a pochissimi giorni di distanza. Dopo il pareggio (1-1) del San Paolo domenica scorsa, il Napoli dovrà andare fin dall'inizio all'arrembaggio per cercare di recuperare l'1-3 patito allo Stadium nel match d'andata. Anche in questo la missione "remuntada" non appare impossibile: il Napoli è in forma, gioca bene e con il sostegno del San Paolo potrebbe riuscire nell'impresa. Difficile dire se, tatticamente, rivedremo la stessa partita di qualche giorno fa, probabilmente no: la Juventus ha qualche giocatore acciaccato e Allegri non intende rischiare nessuno, tanto più che all'orizzonte ci sono la sfida di Champions con il Barcellona e un finale di serie A nel quale non ci si potrà rilassare, visto che la Roma è ad appena 6 punti e giocherà lo scontro diretto in casa. Ad ogni modo, che la Juventus si schieri con la retroguardia a tre o a quattro, poco cambia, perché la solidità difensiva di Bonucci e compagni è difficile da scalfire. Anche per un Napoli che per l'occasione potrebbe rispolverare Milik: il bomber polacco, che è tornato a disposizione dopo un lungo infortunio, è stato un po' messo in naftalina, visto e considerato che il tridente leggero con Mertens centravanti ha dato grandi risultati. Sarri però potrebbe gettarlo nella mischia in questo match del 5 aprile, confidando nelle sue qualità aeree. Possibili evoluzioni tattiche, dunque, sia da una parte che dall'altra, ma la sostanza non cambia: vedremo un Napoli-Juventus di grande intensità. E che vinca il migliore, come al solito.