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Il premier Giuseppe Conte è tornato a parlare al paese, per annunciare il lockdown fino al 3 maggio. «Una decisione difficile, ma necessaria di cui mi assumo tutta la responsabilità politica», ha spiegato, perchè «Non possiamo vanificare gli sforzi fin qui compiuti, rischieremmo di perdere tutti i risultati finora raggiunti, dovremmo ripartire da capo. Ora dobbiamo continuare a mantenere alta l’attenzione». La riapertura, invece, sarà graduale e gestita con la massima prudenza. Tra le piccole concessioni alla riapertura, il governo inserisce solo cartolibrerie, librerie, negozi per neonati e bambini, la silvicoltura e l’attività forestale. Ma «Il lavoro per la fase 2 è già partito», ha assicurato il premier, «Non possiamo aspettare che il virus scompaia del tutto dal nostro territorio, superata la fase acuta stiamo lavorando a un programma che poggia su due pilastri: una task force di esperti e un protocollo sicurezza sul lavoro». Il decreto per la task force della Fase 2 è stato firmato e il pool sarà formato da «varie professionalità e dialogherà con il comitato tecnico scientifico. Dobbiamo inventarci nuovi modelli organizzativi» nel lavoro, «modelli più innovativi che tengano conto della qualità della vita». A capo del gruppo il governo ha voluto il supermanager Vittorio Colao «e tante personalità che risiedono in Italia e all’estero come Giovannini, Maggini, Mazzuccato». Infine, il presidente del Consiglio fa un passaggio sulle ultime novità sul fronte europeo, commentando le misure licenziate dall’Eurogruppo: «Sono un primo passo verso una risposta europea. Gualtieri ieri ha fatto un gran lavoro. Ma è un primo passo che l’Italia, e su questo siamo pienamente d’accordo con Gualtieri, giudica ancora insufficiente». E ancora: «Serve ambizione. La principale battaglia è un fondo da finanziare con una vera e propria condivisione economica dello sforzo, come gli Eurobond. Serve una potenza di fuoco proporzionata alle risorse di un’economia di guerra e deve essere disponibile subito. Condurremo fino in fondo la nostra battaglia».