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«Non possiamo rallentare le misure». Ad annunciarlo è il premier Giuseppe Conte, che in diretta Facebook ha comunicato la firma sul nuovo Dpcm che proroga le misure fino al 13 aprile. Un ulteriore sacrificio, ha spiegato Conte, per evitare che tutti gli sforzi finora fatti siano vani. «Invito tutti a rispettare le misure. C'è una sparuta minoranza che non rispetta le regole - ha sottolineato - non ci possiamo permettere che l'irresponsabilità di alcuni possano portare un danno nei confronti di tutti». Senza contare la responsabilità di tutti coloro, in primis i medici, sono esposti al rischio. I morti sono «una ferita che mai potremo sanare: non siamo nella condizione di poter allentare le misure restrittive e alleviare i disagi e risparmiarvi i sacrifici a cui siete sottoposti», ha dichiarato, spiegando che l'allentamento delle misure dipende da quanto diranno gli esperti del comitato tecnico scientifico, che «evidenzia gli effetti positivi delle misure adottate ma non possiamo abbracciare una prospettiva diversa». [embed]https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/videos/2662010150694276/[/embed] Il Mes, ha sottolineato Conte, è uno strumento inadeguato per affrontare l’emergenza coronavirus. «Questo è uno choc epocale», ha spiegato, «Se il Mes entrerà in un ampio pacchetto di ventaglio senza condizionalità può essere uno strumento tra gli altri per una strategia europea. Serve un fronte comune». L'unica novità del decreto è la sospensione delle sedute di allenamento delle società sportive, «gli atleti potranno allenarsi in maniera individuale». E la circolare del Viminale non autorizza «l'ora del passeggio con i bambini», ma autorizza i bambini a uscire con il genitore quando fa la spesa. «Ma questo non autorizza il genitore ad andare a spasso - ha sottolineato Conte -. Adesso che vediamo i primi segnali di ripresa non dobbiamo abbassare la guardia».