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«Abbiamo come obiettivo primario di tutelare la salute dei cittadini. Perché rispetto a tanti altri interessi costituzionali in gioco questo è sicuramente l'obiettivo prioritario. Però teniamo conto anche che ci sono altri interessi in gioco: quando disponiamo misure restrittive che incidono sulla vita delle persone dobbiamo essere consapevoli che ci sono libertà civili e diritti sociali che vengono incisi, dobbiamo tener conto che c'è la libertà d'impresa che subisce restrizioni ed è anch'essa un valore costituzionale, dobbiamo tener conto di tutti gli interessi, quindi dobbiamo sempre procedere con attenzione». Giuseppe Conte mette tutti in guardia: i diritti non vanno compressi, in nessun modo. E nemmeno in nome di un'emergenza sanitaria che è sì il punto fondamentale da affrontare - con la tutela, sopra ogni altra cosa, del diritto alla salute - ma ciò non deve tradursi in un'occasione per la compressione di altri diritti che, alla fine dell'emergenza, potrebbero lasciare in eredità un Paese ridotto in polvere. Il premier sottolinea il punto nel momento in cui annuncia, affiancato dal ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e quella del Lavoro Nunzia Catalfo, il nuovo piano per fronteggiare l'emergenza coronavirus, con uno stanziamento di risorse, deliberato dal Consiglio dei ministri, che passa da 7,5 a 25 miliardi di euro, in termini di saldo netto da finanziare. Una cifra che si traduce in 20 miliardi di indebitamento netto, ma sul livello di deficit, ha spiegato Gualtieri, toccherà attendere l'utilizzo effettivo delle risorse, nonché le risorse aggiuntive che verranno messe in campo dall'Ue. [embed]https://www.facebook.com/GiuseppeConte64/videos/2258718387764072/[/embed] Stanziati 25 miliardi per far fronte all'emergenza «Abbiamo approvato un'integrazione alla relazione al Parlamento portando la richiesta di scostamento rispetto agli obiettivi di finanza pubblica a 20 miliardi in termini di scostamento, che corrispondono ad uno stanziamento di 25 miliardi - ha sottolineato Gualtieri -. Queste risorse verranno utilizzate, in parte, nel primo decreto che contiamo di approvare in settimana e che dovrebbe avere a disposizione risorse per circa 12 miliardi, il resto costituisce una riserva per possibili futuri interventi da utilizzare in un quadro europeo». I principi del provvedimento riguardano il pieno sostegno al sistema sanitario nazionale e alla Protezione civile e a tutti i meccanismi di contenimento e prevenzione del virus, ha sottolineato il ministro, sostegno al lavoro, alla liquidità delle famiglie e le imprese, interventi sulle scadenze fiscali e parziale ristoro per territori e imprese più colpiti dal virus. Interventi che potrebbero usufruire anche di aiuti europei, che alleggerirebbero il carico di uno Stato «solido», ha chiarito Gualtieri e, dunque, comunque in grado di affrontare la situazione. Gli aiuti ai lavoratori Il ministro Catalfo ha quindi illustrato gli interventi di aiuto ai lavoratori: «Stiamo elaborando delle norme a tutela di tutte le imprese, i lavoratori e le famiglie italiane - ha spiegato -, dalla previsione dell'allargamento degli ammortizzatori sociali già esistenti alla possibilità di utilizzo del fondo di integrazione salariale per le aziende che vanno anche dai 5 ai 15 dipendenti e a una cassa in deroga speciale che vada a tutelare, con uno stanziamento importante di risorse, tutti i lavoratori, indipendentemente dal settore a cui appartengono, su tutto il territorio nazionale». Le norme verranno correlate anche da aiuti per la famiglia, con congedo parentale speciale e in alternativa voucher babysitter. Ci saranno anche norme speciale per stagionali e autonomi, anche con previsione di sospensione del versamento dei contributi previdenziali e assistenziali, in modo da tutelare tutti i settori colpiti dall'emergenza. Le richieste di misure più restrittive da parte della Lombardia Sulla richiesta del governatore Attilio Fontana, Conte ha chiesto ai territori interessati di inoltrare formale richiesta al governo, motivando le misure invocate. «Ho già dichiarato che non c'è nessuna chiusura verso eventuali misure più restrittive - ha chiarito Conte - e a seguire le richieste, sulla base dell'evolversi della curva epidemiologica». Il richiamo di Conte al rispetto dei diritti Ma Conte approfitta della questione per mettere in guardia tutti quanti sui rischi di misure più restrittive, rivolgendosi a tutti coloro che partecipano al dibattito pubblico, invocando senso di responsabilità. «Vedo sondaggi secondo cui la maggior parte degli italiani vogliono misure più restrittive: stiamo attenti - ha dichiarato Conte -. Non affidiamoci a delle istanze e reazioni emotive. Dobbiamo sempre seguire un percorso, abbiamo un comitato tecnico scientifico che ci deve guidare. E dobbiamo tener conto che quando andiamo a seguire l'interesse prioritario della salute ci sono altri interessi in gioco di pari rango costituzionale che vanno contemperati. Non vorrei che questo dibattito pubblico che si sta sollevando e che va a chiedere in modo parossistico misure restrittive e un domani il Paese si dovesse svegliare e accorgersi che si è concentrato su un obiettivo assolutamente prioritario ma a quel punto tutti gli altri interessi in gioco sono stati completamente esiliati».