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Insomma, Ultimo, l’uomo che arrestò Totò Riina, non sembra affatto intimidito dalle reazioni di Franceschini e degli altri colonnelli renziani. Poi entra nel merito, e riferito al procuratore Musti, afferma di non averla «mai forzata in nessuna cosa» e di aver sempre svolto le indagini che ci ha ordinato con lealtà e umiltà: «Non ho mai parlato di Matteo Renzi né con la dottoressa Musti né con altri», aggiunge. Non solo, Ultimo parla esplicitamente di «campagna di linciaggio mediatico portata avanti da alcuni organi di disinformazione funzionali alle lobby che da anni cercano di sfruttare il popolo italiano». E ancora: «Non ho mai avuto esaltazioni o esagitazioni - spiega a - a seguito delle indagini da me svolte neanche quando abbiamo arrestato Riina, non abbiamo mai esultato, non abbiamo esploso colpi in aria, non abbiamo fatto caroselli per le strade, mai festeggiato, perché la lotta anticrimine appartiene solo al popolo e noi non usiamo il popolo per i nostri fini, o per avere dei voti, lo serviamo e basta»