Il
ponte di Kerch che collega la Russia alla Crimea è stato colpito da una massiccia esplosione sulla corsia del traffico ferroviario. Alcune immagini dal ponte mostrano un grande incendio in almeno due carrozze di un treno sul ponte e una vasta colonna di fumo nero. L’incendio, provocato dall’esplosione di un
camion-bomba che ha a sua volta innescato le fiamme sulle cisterne piene di carburante che transitavano sulla parte ferroviaria del ponte, interrompe i collegamenti fra la penisola di Taman, nel territorio di Krasnodor in Russia e la penisola di Kerc in Crimea, territorio annesso dalla Russia dopo l’invasione del 2014. Il doppio ponte, ferroviario e automobilistico, con i suoi 18,1 chilometri è il più lungo di Russia ed Europa. Progettato dopo l’annessione, è stato inaugurato dal presidente Vladimir Putin, il 23 dicembre 2019.
Non ci sarebbero vittime
La locomotiva del treno e le carrozze non coinvolte nell’incendio, riferisce la
Tass, sono state portate alla stazione di Kerch. Il presidente del Consiglio di Stato della Crimea Vladimir Konstantinov ha accusato l’ Ucraina di quanto accaduto, assicurando che i danni dell’attacco saranno riparati al più presto. Secondo le autorità russe della Crimea, l’incendio non ha causato vittime; due campate della parte automobilistica del ponte di Crimea sono crollate e il traffico automobilistico e ferroviario sono bloccati, ma verrà sostituito da un traghetto che attraversa lo stretto di Kerch. In ogni caso, ha spiegato il leader della Crimea Oleg Kryuchkov, nella penisola ci sono sufficienti scorte di carburante e cibo. Sempre secondo quanto riporta la Tass, per le auto in attesa di attraversare il ponte rimaste bloccate a Kerch è stato organizzato un parcheggio con acqua e servizi igienici, ha detto il sindaco della città, Svyatoslav Brusakov. La compagnia Grand Service Express, che organizza il trasporto passeggeri attraverso il ponte di Crimea, creerà un quartier generale operativo in relazione all’emergenza. Il presidente russo Vladimir Putin ha creato una commissione governativa per affrontare l’emergenza ed è in contatto continuo con il primo ministro Mikhail Mishustin, il vice primo ministro Marat Khusnullin, il ministro per le emergenze Alexander Kurenkov e il ministro dei trasporti Vitaly Savelyev, oltre che con i responsabili delle forze dell’ordine.
Putin incarica una commissione di indagare sull'accaduto
Putin ha incaricato di creare una commissione governativa di indagine in relazione all’emergenza sul ponte di Crimea. Lo ha reso noto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. «Vladimir Putin ha ricevuto segnalazioni dal Primo Ministro della Federazione Russa Mikhail Mishustin , dal Vice Primo Ministro Marat Khusnullin , dai capi del Ministero per le Situazioni di Emergenza Alexander Kurenkov e del Ministero dei Trasporti Gennady Savelyev, così come i capi delle forze dell’ordine» ha detto. «Il Presidente ha incaricato il Presidente del Consiglio di formare una commissione governativa per scoprire le cause dell’incidente ed eliminarne le conseguenze il prima possibile. Comprenderà anche i capi del Territorio di Krasnodar e della Crimea, rappresentanti della Guardia Nazionale , dell’FSB , del Ministero degli Affari Interni. A nome del capo di stato, i ministri Savelyev e Kurenkov sono partiti per la Crimea», ha concluso Peskov.
Kiev: la bomba sul ponte è solo l'inizio
L’esplosione e i conseguenti gravi danni al ponte di Crimea sono solo «l’inizio», ha detto un consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky citato dai media. «Tutto ciò che è illegale deve essere distrutto», ha aggiunto, riferendosi alle infrastrutture realizzate dai russi nei territori ucraini annessi. A replicare è stato il senatore russo Aleksander Bashkin, ripreso dall’agenzia di stampa «Ria Novosti». «Questa è una sfida molto seria non solo da parte dell’ Ucraina, dal momento che Kiev non fa nulla di più o meno evidente
senza istruzioni dall’Occidente e consultazioni con esso. Questa è una sfida anche da parte dell’Occidente», ha affermato il senatore. «Non c’è dubbio che i servizi competenti - il ministero della Difesa e altri - daranno una risposta adeguata, consapevole e, possibilmente, asimmetrica a questo colpo audace», ha detto il senatore russo.
«Un grande vantaggio per noi»
I danni inflitti dall'esplosione sono «un grande vantaggio per tutti gli ucraini», poiché complicano per i russi le forniture di cibo, carburante e armi alla penisola occupata e alla regione di Kherson. Lo ha affermato il consigliere del ministro degli Affari interni dell’ Ucraina, Vadym Denysenko, secondo quanto riportato dall’agenzia Unian. «Logisticamente, la situazione con la fornitura di tutto il possibile, dal cibo al carburante fino alle armi, alla Crimea e alla regione di Kherson, sta diventando sempre più difficile per loro», ha detto Denysenko, «pertanto, da questo punto di vista, questo è, ovviamente, un un grande vantaggio per tutti noi». Secondo il consigliere, il tentativo dei russi di stabilire un ponte di barche per rispondere all’emergenza «può risolvere parzialmente il problema dei rifornimenti» ma «sarebbe quasi irrealistico» sperare di allestirlo in un giorno.