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President Donald Trump speaks with reporters as he signs executive orders in the Oval Office at the White House, Monday, Feb. 10, 2025, in Washington. (Photo/Alex Brandon) Associated Press/LaPresse
I negoziati per mettere fine al conflitto in Ucraina “inizieranno immediatamente”. L’annuncio arriva direttamente da Donald Trump, che in un lungo post sul suo social Truth rende pubblica una «lunga e altamente produttiva telefonata» con il presidente russo Vladimir Putin, la prima conversazione resa nota tra i due leader da quando Trump ha assunto l’incarico il mese scorso. Con Putin «Abbiamo parlato dei punti di forza delle nostre rispettive nazioni e del grande vantaggio che un giorno avremo lavorando insieme», ha detto Trump, e «abbiamo concordato di lavorare insieme, molto da vicino, anche visitando le rispettive nazioni. Abbiamo anche concordato di far iniziare immediatamente i negoziati ai nostri rispettivi team», ha aggiunto.
Il Cremlino ha confermato che il colloquio è durato 90 minuti. Il presidente Usa subito dopo la telefonata con Putin ha chiamato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «La conversazione è andata molto bene», ha assicurato Trump, anche «lui, come il presidente Putin, vuole fare la pace». «Nessuno desidera la pace più dell’Ucraina. Insieme agli Stati Uniti, stiamo tracciando i nostri prossimi passi per fermare l’aggressione russa e garantire una pace duratura e credibile», ha scritto lo stesso Zelensky sui social.
La telefonata con Putin arriva all’indomani della visita a Mosca dell’inviato di Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e dello scambio di due prigionieri, un russo e un americano, rispettivamente in carcere nei due Paesi. E nello stesso giorno in cui il segretario alla difesa statunitense, Pete Hegseth, parlando al quartier generale della NATO a Bruxelles, ha affermato che è un obiettivo «irrealistico» per l’Ucraina ripristinare i suoi confini come erano prima del 2014, prima dell’annessione russa della Crimea. Hegseth ha anche ribadito la contrarietà Usa a un ingresso di Kiev nella Nato.
Il colloquio con Putin assume un significato enorme, considerato che il predecessore di Trump, Joe Biden, non parlava con la controparte russa da quasi tre anni. L’ultimo presidente degli Stati Uniti a visitare la Russia era stato Barack Obama nel 2013, in occasione di un summit del G20. Il colloquio con Trump può considerarsi un punto a favore del leader russo dopo gli sforzi occidentali di isolarlo diplomaticamente a seguito dell’invasione dell’Ucraina di tre anni fa. Il Cremlino ha fatto sapere che Putin ha parlato «della necessità di eliminare le cause profonde del conflitto», segnale che il presidente russo non accetterà probabilmente un semplice cessate il fuoco ma punta a concessioni più ampie dall’Ucraina e dall’Occidente prima di fermare i combattimenti.
I paesi europei sono in allarme per l’accelerazione di Trump e temono di restare fuori dalla partita: «Nessun accordo sarebbe possibile senza la Ue e Kiev», hanno fatto sapere in serata i ministri degli Esteri di Francia, Germania e Spagna riuniti a Parigi.