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Nel 2019, per il terzo anno consecutivo, il tasso di natalità in Cina è sceso al livello più basso dal 1949. Sono stati 14,6milioni i bambini vennuti alla luce, una diminuzione di 500mila unità. Il National Bureau of Statistics ha segnalato che si tratta del numero più basso ad eccezione del 1961 quando la Cina soffrì una terribile carestia.
Sempre per rimanere ai numeri, lo scorso anno sono nati 10,48 bambini ogni 1000 persone, il tasso è inferiore all'Inghilterra ( 11.1) e al Galles. Peggio della Cina ha fatto solo Singapore ( 8,9). Nel mondo la parte del leone è quella del Niger che ha raggiunto i 46,5 neonati come riportato dalla Banca Mondiale.
Le cause della denatalità cinese vengono imputate alle conseguenze della cosiddetta politica del “figlio unico”. Nel 1979 venne introdotto il divieto per ogni famiglia di procreare più di un bambino, proprio per limitare le nascite che procedevano a ritmi insostenibili. Per chi violava queste regole le punizioni erano molto severe, dalle multe alla perdita del posto di lavoro fino, nei casi più gravi, alla condanna ai lavori forzati.
Nel 2015 avvenne però un cambio di prospettiva radicale, venne infatti abolito l'obbligo del “figlio unico”, il governo si accorse degli squilibri provocati da questa politica. Innanzitutto si era prodotta una divaricazione di genere, un trend che nel 2019 ha visto i maschi superiori di oltre 30 milioni rispetto alle femmine. La riforma però non è riuscita a scardinare questo andamento.
Secondo gli esperti, mancano cambiamenti rilevanti riguardo il sostegno alle famiglie, provvedimenti come assegni e congedi per maternità sono ancora timidi. I costi per istruzione e salute sono elevati e gli alti livelli di ore lavorate non favoriscono la natalità Inoltre sono aumentati anche i divorzi e molte donne si sposano tardi o sono single.
Studi demografici hanno previsto che entro il 2050 gli over 60 saranno un terzo della popolazione, ciò metterà a dura prova i servizi pubblici e i figli degli anziani che dovranno farsi carico sempre di più dei loro genitori. Per Wang Feng, professore di sociologia all'Università della California, Irvine, citato dal quotidiano inglese The Guardian, la Cina «ha bisogno di imparare le lezioni e le esperienze di altri paesi per formulare misure e riforme a lungo termine per rendere la società più adatta alle famiglie».