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Donatella Hodo suicida in carcere
«Montorio, Verona. Ciao Maria, ti scrivo questa lettera per raccontarti la mia storia e per chiederti aiuto. Mi chiamo Donatella Hodo, ho appena compiuto 26 anni, sono di origini albanesi ma sono cresciuta in Italia. Ora purtroppo mi trovo nel carcere di Montorio, sono finita qui perché ho avuto un’infanzia e un’adolescenza difficili con tanti problemi, non ho avuto la forza di reagire e mi sono buttata nella droga...». Sono le parole scritte da Donatella Hodo, 27enne morta suicida esattamente 4 mesi fa, alla nota conduttrice televisiva di Mediaset, Maria De Filippi. A rivelarlo è il Corriere Veneto.
La giovane detenuta, tra l’1 e il 2 agosto 2022, si tolse la vita inalando gas dal fornelletto in cella, dopo aver scritto un’ultima lettera d’amore disperato al suo fidanzato. «Leo scusami, ti amo ma non ce la faccio più ad andare avanti...». Frasi che scossero anche il giudice di Sorveglianza del tribunale di Verona, Vincenzo Semeraro, il quale chiese scusa alla donna “per non averti capita”.
Donatella aveva un sogno: ricominciare a vivere. Ma evidentemente da sola non aveva questa forza e perciò decise di scrivere a Maria De Filippi con la speranza di essere chiamata alla trasmissione di Canale 5 «C’è posta per te». Tuttavia, la moglie di Maurizio Costanzo non ha mai ricevuto quella missiva. Probabilmente, Donatella Hodo, come riporta il quotidiano veneto, aveva sbagliato indirizzo e quelle sue parole non sono mai state lette da Maria De Filippi. A ritrovarla è stato il papà Nevruz mentre riordinava le cose della figlia dopo la sua tragica scomparsa.
«Maria, ti prego, ti chiedo di aiutarmi, voglio uscire fuori da tutta questa situazione, voglio smettere con la droga, voglio finire con il carcere, ma ho bisogno di qualcuno che mi dia una possibilità... Ho 26 anni, ho ancora una vita davanti, voglio sistemarmi, avere un futuro, riprendere i rapporti con la mia meravigliosa famiglia... Oggi ho la voglia, il coraggio di voler cambiare, voglio ricominciare e lasciarmi tutto alle spalle, ho bisogno di un aiuto, di trovare un lavoro... voglio vedere gli occhi di mia madre piangere nel vedermi realizzata e non perché sta soffrendo per colpa mia...» scriveva Donatella Hodo a Maria De Filippi.
La giovane detenuta, tuttavia, non nascondeva di aver commesso degli errori che l’avevano portata a perdere il figlio Adam. Aveva 21 anni quando glielo tolsero. «Nessuno mi stava aiutando, così mi hanno rimessa in carcere e portato via il piccolo. Volevo morire... perché non mi hanno mandata in comunità con il mio piccolo angelo, perché invece mi hanno spezzato il cuore così? Ogni giorno, ora, mi chiedo dov’è, come sta, di che colore sono i suoi occhi e mi sento in colpa per non aver potuto fare niente per lui... non potrò mai dimenticare, mai».
E ancora: «Maria, te lo chiedo con il cuore in mano, se hai qualche possibilità di aiutarmi a scontare fuori dal carcere, poi starà a me dimostrare che ce la voglio fare... io ti chiedo di aiutarmi, di darmi una possibilità, so fare tante cose e soprattutto ho ritrovato la voglia di vivere, di recuperare gli anni persi, voglio smetterla di distruggermi con le mie mani. Ora ti saluto, ti mando un abbraccio e aspetto la tua risposta con tutto il cuore».