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Hezbollah ha annunciato la nomina di Naim Qassem come nuovo segretario generale, a seguito della scomparsa di Hassan Nasrallah. Veterano e co-fondatore del gruppo, Qassem ricopre un ruolo centrale in Hezbollah da decenni, essendo stato il numero due dal 1991. Il religioso libanese, noto per il turbante bianco e la barba grigia, ha sempre rappresentato il gruppo sia in Libano che all’estero, assumendo incarichi di primo piano nelle campagne elettorali e nelle attività pubbliche del partito.
Qassem è nato a Beirut nel 1953, precisamente nel quartiere di Basta al-Tahta, in una famiglia originaria di Kfarfila, nel sud del Libano. Con una laurea in chimica conseguita presso l’Università libanese, ha insegnato per diversi anni prima di dedicarsi agli studi religiosi. La sua esperienza politica si radica negli anni ’70, quando ha contribuito alla nascita dell’Unione libanese degli studenti musulmani, un’organizzazione volta a diffondere l’adesione religiosa tra i giovani libanesi.
Negli anni ’70, Qassem si è unito anche al Movimento degli espropriati, un’iniziativa lanciata dall’Imam Moussa Sadr per ottenere maggiore rappresentanza politica per la comunità sciita libanese, storicamente marginalizzata. Questo movimento si è evoluto poi nel partito Amal, una delle forze armate principali della guerra civile libanese, oggi potente partito politico. La sua partecipazione attiva in queste realtà lo ha avvicinato all’ambiente delle milizie sciite e lo ha portato, negli anni ’80, all’adesione al nascente gruppo Hezbollah, fondato con il sostegno dell’Iran in seguito all’invasione israeliana del Libano del 1982.
Con Hezbollah, Qassem ha ottenuto il ruolo di vicesegretario generale sotto Abbas Mousawi, il predecessore di Nasrallah, morto in un attacco israeliano nel 1992. Nel tempo, Qassem si è occupato di rappresentare il gruppo durante raduni pubblici e cerimonie, mantenendo la visibilità politica anche quando Nasrallah decise di ridurre le apparizioni pubbliche per ragioni di sicurezza.
Oggi, Qassem assume ufficialmente la guida di Hezbollah e rappresenta una figura dalla lunga esperienza, sebbene privo del carisma e delle capacità oratorie di Nasrallah. La comunità sciita libanese guarda ora a lui come punto di riferimento nella politica locale e internazionale. La sua leadership segna una nuova fase per il gruppo, che continua a mantenere un’influenza cruciale sia sul panorama politico libanese sia sugli equilibri di potere regionali.