Si terrà oggi pomeriggio presso Palazzo Chigi un vertice straordinario, convocato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per discutere del caso della giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta in Iran dal 19 dicembre scorso. Secondo quanto riferito da fonti governative, alla riunione prenderanno parte, in presenza o in collegamento, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, il ministro della Giustizia Carlo Nordio, il sottosegretario alla Presidenza Alfredo Mantovano e rappresentanti dei servizi di intelligence.

Il governo è impegnato in una serie di iniziative diplomatiche per garantire il rispetto dei diritti di Sala e ottenere la sua liberazione. Parallelamente, le forze di opposizione, tra cui il Partito Democratico (Pd) e Italia Viva, hanno chiesto un maggiore coinvolgimento nelle decisioni. A Palazzo Chigi si starebbero valutando le modalità più appropriate per condividere le mosse da intraprendere con tutte le forze politiche.

Farnesina: «Garantire condizioni dignitose per Cecilia Sala»

Nel frattempo, la Farnesina ha intrapreso ulteriori passi per affrontare la situazione. Il Segretario Generale della Farnesina, ambasciatore Riccardo Guariglia, ha convocato l’ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran a Roma, Mohammad Reza Sabouri, per un incontro durato circa un’ora.

Durante il colloquio, Guariglia ha ribadito la richiesta di “assicurare condizioni di detenzione dignitose” per Cecilia Sala, sottolineando l'importanza del rispetto dei diritti umani.

In una nota ufficiale, il Ministero degli Esteri ha inoltre chiesto che venga garantita “piena assistenza consolare” alla giornalista, includendo la possibilità di visite da parte dell’Ambasciata d’Italia a Teheran e l’invio di generi di conforto, finora negati. Sala è attualmente detenuta nel carcere di Evin, noto per le dure condizioni di prigionia.

L’impegno di Tajani: «Non sarà mai lasciata sola»

Proprio questa mattina, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato su X di aver dato mandato al Segretario Generale della Farnesina di convocare l’ambasciatore iraniano per affrontare le condizioni di detenzione di Cecilia Sala.

“Il Governo, come dal primo giorno dell’arresto di Cecilia Sala, lavora incessantemente per riportarla a casa e pretendiamo che vengano rispettati tutti i suoi diritti. Fino alla sua liberazione, Cecilia e i suoi genitori non saranno mai lasciati soli”, ha dichiarato Tajani.

Le opposizioni chiedono collaborazione

Sul fronte politico, anche le forze di opposizione sono intervenute sul caso. In una nota congiunta, la segretaria del Pd Elly Schlein e il responsabile Esteri del partito, Peppe Provenzano, hanno sottolineato l’urgenza di un’azione comune per riportare Sala in Italia.

“Cecilia Sala va liberata e riportata a casa. È la priorità assoluta. Per questo, in contatto col Governo, ci siamo attenuti alla massima discrezione richiesta. Ma le notizie sulle sue condizioni di detenzione sono allarmanti. Il trattamento inumano che sta subendo è inaccettabile”, hanno affermato.

I due esponenti hanno chiesto al governo di condividere le iniziative intraprese con tutte le forze politiche, pur mantenendo la riservatezza necessaria a una vicenda così delicata. “Calpestare la dignità di Sala significa calpestare la dignità dell’Italia”, hanno concluso.