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Al via a Barcellona, alla corte d'appello, il processo per la convocazione del referendum sull'indipendenza della Catalogna del 2014 malgrado il pronunciamento della corte costituzionale spagnola che si era espressa contro il referendum definito "illegale". Protagoniste del processo in cui si discute dei reati di "grave disobbedienza" e di "prevaricazione", l'ex presidente della Catalogna Artur Mas. Alle nove è prevista la sua comparsa in aula, accanto a Joana Ortega, ex vice presidente della regione e Irene Rigau, ex assessore all'istruzione. Malgrado la decisione della corte costituzionale, l'esecutivo catalano aveva deciso di mantenere l'appuntamento: il nove novembre avevano votato 2,3 milioni di persone sui sei milioni di aventi diritto: l'80 per cento di loro in favore dell'indipendenza. I procuratori chiedono per Mas l'interdizione da qualsiasi carica politica per dieci anni. [caption id="attachment_33279" align="alignnone" width="541"]
L'ex governatore della Catalogna Artur Mas[/caption] Mentre gli esponenti catalani sono alla sbarra fuori dal palazzo del tribunale si sono radunati migliaia di sostenitori scandendo slogan per la secessione È la prima volta che un capo del governo catalano va sotto processo, Mas promette di ricorrere alla giustizia europea per difendere il voto di tre anni fa e annuncia nuove battaglie per far tornare i catalani alle urne. Lo stesso vicepresidente della regione Oriol Junqueras ha detto che spera di organizzare un altro referendum entro l'estate. Una prospettiva che farebbe salire alle stelle la tensione con il governo centrale di Mariano Rajoy il quale proprio questa settimana ha annunciato che impedirà "con ogni mezzo" un nuovo voto popolare sull'indipendenza della Catalogna arrivando addirittura a minacciare l'uso della forza e l'invio della Guardia Civil e dell'esercito.