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Selvaggia Lucarelli non ci sta. E dopo le accuse ricevute per la morte di Giovanna Pedretti, la ristoratrice trovata senza vita nel Lambro domenica dopo essere finita al centro della cronaca per il caso della recensione omofoba e contro i gay, sulle proprie storie Instagram ha pubblicato diversi messaggi d’odio che le sono arrivati per e-mail e sui social.
Parole pesanti quelle rivolte alla giornalista e volto tv, che dopo il caso di Sant’Angelo Lodigiano ha deciso di lasciare X. «Nel trasferirmi per un po’ solo su Instagram lascio alcune riflessioni. La prima è che ancora nessuno ha il coraggio di fare una riflessione sul ruolo della stampa in questa vicenda e domandarsi perché una notizia irrilevante e pure falsa era in home ovunque», scrive Lucarelli, attaccando poi «i giornalisti che in queste ore paragonano il debunking che spiega perché una notizia è falsa al giornalismo modello Iene che fa imboscate a chi rifiuta interviste, insegue, bracca, aspetta sotto casa o al lavoro, monta le immagini dei silenzi e delle fughe, musichette suggestive e faccioni degli inviati in servizi tv in prima serata, beh, come disse qualcuno, “o sono cretini o sono dei farabutti in malafede”».
Anche su Instagram, condividendo i messaggi ricevuti, in cui viene insultata e minacciata («la pagherai pesantemente, ti sgozzo come un maiale», si legge in un commento), Lucarelli punta il dito contro la stampa. «Volevo rasserenare il direttore di Repubblica, Salvini etc.. Naturalmente io sono navigata e mi prendo tutto, spero lo sia altrettanto pure l’altra persona». E ancora «Ovviamente nel caso dovesse succedere qualcosa (non a me, ripeto, io sono forte) diamo la colpa ai social, non ai giornali. Mi raccomando!».
Intanto la Procura di Lodi ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio a carico di ignoti sulla morte della 59enne, passata in pochi giorni dalla gloria alla gogna mediatica sui social per aver risposto a una recensione della sua pizzeria di un cliente, rimasto anonimo, che si lamentava della presenza di gay e disabili nel locale. Gli inquirenti, guidati dal procuratore Maurizio Romanelli, hanno già chiesto a Google accertamenti sulla veridicità del commento, messa in dubbio da giornalisti e fact checker, fra cui il compagno di Selvaggia Lucarelli, Lorenzo Biagiarelli, ma da quanto si apprende dovrebbero ancora partire. Le indagini sono condotte dai carabinieri che, nelle ore precedenti la morte di Pedretti, avevano convocata la donna in caserma come persona informata sui fatti per individuare il presunto cliente razzista.