Un lungo processo, iniziato dieci settimane fa, sta finalmente arrivando al momento decisivo. Oggi pomeriggio prende il via l'atto di accusa contro l'ex presidente francese Nicolas Sarkozy e 11 altri imputati, tra cui tre ex ministri, accusati di corruzione e finanziamento illecito della campagna elettorale del 2007. L'inchiesta riguarda un presunto accordo con il regime di Muammar Gheddafi per ricevere fondi illegali destinati alla campagna presidenziale di Sarkozy.

Secondo la procura, l’ex presidente avrebbe stipulato un “patto di corruzione” alla fine del 2005 con il leader libico per ottenere finanziamenti, con l'aiuto di alcuni collaboratori stretti, tra cui Brice Hortefeux e Claude Gueant. Le accuse includono corruzione, ricettazione di fondi pubblici rubati, finanziamento illecito e associazione a delinquere. Se condannato, Sarkozy rischia una pena fino a 10 anni di carcere e una multa di 375.000 euro, oltre a cinque anni di ineleggibilità politica.

Nel corso delle udienze, Sarkozy ha respinto tutte le accuse, affermando di non aver ricevuto alcun finanziamento illecito, sia dalla Libia che da altre fonti. Tuttavia, i procuratori hanno dettagliato i tre viaggi in Libia nel 2005, durante i quali Sarkozy, assieme ai suoi collaboratori, avrebbe incontrato Gheddafi per discutere dell'accordo. In particolare, è stato messo in luce un trasferimento di 6 milioni di euro destinati a Ziad Takieddine, un intermediario coinvolto nelle transazioni. Takieddine, latitante a Beirut, ha dichiarato di aver consegnato valigie di denaro contante a Claude Gueant, presso il ministero dell'Interno.

Il processo esaminerà anche il contenuto di alcuni quaderni dell'ex ministro libico Choukri Ghanem, morto in circostanze misteriose, che in un documento del 2007 affermava di aver inviato tre trasferimenti per un totale di 6,5 milioni di euro a Sarkozy. L'accusa ha anche presentato le presunte contropartite di questo finanziamento, tra cui la visita di Gheddafi a Parigi nel 2007, e dettagliato l'operazione che nel 2012 ha portato alla fuga di Bechir Saleh, ex capo di stato maggiore di Gheddafi.

Il processo include anche altri imputati, tra cui l'ex ministro Eric Woerth, accusato di aver gestito i fondi della campagna elettorale, e vari uomini d'affari legati al caso. Sarkozy, che ha già ricevuto condanne per altri reati legati alla corruzione, indossa un braccialetto elettronico da febbraio a seguito di una condanna nel caso delle intercettazioni telefoniche.