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«Se qualcuno pensa di potere chiudere la vicenda Fedez con delle semplici scuse non ha compreso la gravità di ciò che è accaduto. Sono stupita che ancora i vertici Rai non abbiamo rassegnato le dimissioni. È inconcepibile che si provi a mettere il bavaglio ad un artista». Lo scrive su Facebook Alessia Morani, deputata del Pd. «Infine, nel merito voglio ringraziare Fedez perché ci sta dando una grossa mano a portare avanti una battaglia di civiltà: il disegno di legge contro l'odio omotransfobico del collega di partito Zan. Mi auguro - conclude - che la Lega metta fine a questo ostruzionismo che ci sta impedendo di approvare una legge giusta». Parole alle quali fanno eco quelle del dem Matteo Orfini: «Una azienda che fa servizio pubblico dovrebbe più di ogni altra tutelare la libertà di espressione. Una rete che è stata diretta e plasmata da Angelo Guglielmi dovrebbe avere più di ogni altra nel dna il rifiuto di atteggiamenti censori. Dopo quanto accaduto la Rai non dovrebbe fare comunicati a difesa dell'indifendibile, ma chiedere scusa. E qualcuno dovrebbe dimettersi, subito - ha scritto su Facebook -. La Raisostiene che quanto accaduto sia responsabilità della società esterna che produce il concertone. La tesi non regge, vista la presenza attiva della vice direttrice di Rai 3 nelle telefonate in cui si chiedeva di cancellare passaggi del discorso. In ogni caso sarebbe interessante leggere cosa la Rai chiede agli organizzatori del concerto nel contratto. Faremo in parlamento gli atti necessari per verificarlo. Ore prima che Fedez salisse sul palco la Lega e Salvini hanno iniziato ad attaccarlo per quello che avrebbe detto. Come facevano a saperlo? Chi li ha avvertiti? Sono stati loro a chiedere alla Rai di intervenire? Domande retoriche ovviamente, ma per fortuna non siamo nell'Ungheria del tanto caro a Salvini Orban». Stessa richiesta arriva da LeU: «Chi si è reso responsabile del tentativo di censura preventiva deve dimettersi. Il servizio pubblico ha il dovere di tutelare la libertà di espressione. Se c'è un sistema collaudato alla base di tutto questo allora va cambiato, subito», ha affermato il senatore Francesco Laforgia. Il M5S, intanto, annuncia intanto un'interrogazione parlamentare. «Riteniamo che quanto accaduto ieri sia molto grave. Non si può impedire ad un libero cittadino di poter esprimere le proprie opinioni, come sancito anche dalla nostra Costituzione. Quanto denunciato da Fedez nel video pubblicato sui suoi canali social è preoccupante e obbliga i vertici Rai ad un necessario chiarimento. Per questo presenteremo un’interrogazione urgente in Vigilanza per chiedere chiarimenti sull’accaduto», affermano le deputate in commissione vigilanza. Dal segretario Pd Enrico Letta l'invito alla Rai di scusarsi con il cantante: «Ci aspettiamo parole di chiarimento e di scuse dalla Rai. Voglio ringraziarlo, sinceramente. Il fatto che una persona come lui parli di questi tempi rende possibile rompere il tabù per il quale non si può parlare di diritti perché siamo in pandemia», ha dichiarato a "Il caffè della domenica" su Radio 24. «Sono disponibile a dibattere con la Lega nel merito, ciò che trovo sbagliato è l’atteggiamento di ostruzionismo - prosegue - Abbiamo passato 20 giorni sulla calendarizzazione del Ddl Zan, non sul merito». «Io sto con Fedez. Nessuna censura», afferma l'ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Ma il presidente della Commissione Giustizia al Senato, il leghista Andrea Ostellari, preso di mira dal cantante sul palco, non ci sta: «Capisco che faccia comodo semplificare le cose, ma non stiamo assistendo ad uno scontro fra buoni e cattivi. Il disegno di legge Zan tratta questioni fondamentali: affettività, famiglia, libertà di espressione ed educazione - ha evidenziato -. Su questi temi non si improvvisa e non si scherza. Se una legge è scritta male, è dovere del Parlamento riscriverla o cambiarla. E questo per tutelare tutti, anche Fedez».