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Ieri si è svolta l’udienza al tribunale di Sorveglianza di Roma per decidere sul reclamo presentato dalla difesa dell'anarchico Alfredo Cospito sul provvedimento di proroga del 41 bis. Il tribunale di Sorveglianza si è riservato di decidere. Cospito è detenuto dal 5 maggio nel penitenziario di Bancali a Sassari in regime di carcere duro. Un provvedimento contro il quale l'anarchico, assistito dall'avvocato Flavio Rossi Albertini, ha intrapreso uno sciopero della fame ad oltranza dal 20 ottobre. Si tratta dell’unico caso di un anarchico al 41 bis, disposto dall’allora guardasigilli Marta Cartabia perché durante la detenzione ha inviato pensieri anarchici pubblicati su testate on line.
Alfredo Cospito è uno dei due condannati per strage contro la pubblica incolumità per due ordigni a basso potenziale esplosi presso la Scuola Allievi Carabinieri di Fossano senza causare né morti né feriti. Un reato che prevede la pena non inferiore ai 15 anni. Poi il colpo di scena.
La Cassazione ha riqualificato il reato a strage contro la sicurezza dello Stato. Parliamo dell’articolo 285 che prevede l’ergastolo. Si tratta del reato più grave del nostro ordinamento che non è stato nemmeno applicato per le stragi di Capaci e Via D’Amelio. Reato introdotto dal Codice Rocco che prevedeva la pena di morte ( ora l’ergastolo, in questo caso ostativo).
«È il primo caso di un anarchico al 41bis - ha commentato l’avvocato Albertini -, regime che nasce per combattere la mafia stragista e che invece oggi viene applicato a un anarchico». Ricordiamo che la Cassazione, per dei pacchi bomba che non hanno creato né morti né feriti, ha riformulato il reato che prevede l’ergastolo ostativo».