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Ieri abbiamo raccontato sul nostro giornale la storia drammatica di una bambina di 14 mesi che è malata e vive in un carcere, a Cagliari. È figlia di una giovane donna rom, la quale è in prigione per una serie di piccoli reati. Piccoli reati, piccole condanne, ma si sono sommate e sono arrivate a otto anni. La bambina recentemente si è dovuta operare, alla bocca e al palato, e ora ha bisogno di cure, di assistenza. In carcere è impossibile. E’ evidente che la soluzione più ragionevole al problema è quella di concedere i “domiciliari” alla madre. In genere però questa possibilità non è presa in considerazione quando la condannata è di etnia rom. Sembra non semplice, perciò, una soluzione che venga dalla magistratura. Però esistono dei principi costituzionali che sono in contrasto evidente con la permanenza in carcere di questa piccola bambina malata e anche di sua madre, che oltretutto ha altri due figli piccoli che sono fuori e che lei non può assistere. Chi può garantire che questi principi costituzionali ( il principio essenziale di “umanità”, affermato nell’articolo 27) siano rispettati? Forse solo il Presidente della Repubblica, al quale certo l’umanità non manca. Ci rivolgiamo a lui, perché ci sembra che solo un suo intervento possa porre fine a questa ingiustizia insopportabile.